Brad Pitt, da sex symbol a uomo fragile

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Basta indossare la maschera dell’uomo dura e sexy da star hollywoodiana e da uomo copertina, Brad Pitt ora preferisce raccontare se stesso senza filtri: «sono cresciuto con la regola di essere capace, di essere forte e di non mostrare mai le debolezze», ha detto l’attore al “New York Times” mettendo una volta per tutte a nudo le sue criticità, i suoi limiti e il successo che lo accompagna ormai da anni. «Il punto è che tutti portiamo dei dolori e delle perdite. Trascorriamo la maggior parte del tempo a nasconderlo, ma queste restano dentro di te. Bisogna aprire quelle scatole». E’ un uomo nuovo che ha capito meglio se stesso grazie alla storia con Angelina Jolie, da anni impegnata nel mostrare la verità dietro le luci di Hollywood cercando di aiutare il prossimo, e soprattutto dalla fine di questo amore: «Siamo troppo abituati a creare barriere, a negare il dolore, la vergogna. – ha aggiunto al “Corriere della sera”.

Siamo partiti da una domanda: c’è la possibilità di un rapporto migliore con le persone che amiamo e con noi stessi?». Brad non ha più paura di tenere segreti i suoi dolori perché è un uomo come tutti e non ha più problemi a mostrarlo. I tempi in cui i divi del cinema dovevano essere sempre felici, sorridenti e forti sono finiti: «per quanto proviamo a nasconderlo a noi stessi e agli altri, tutti ci portiamo dietro dolori e ferite dall’infanzia. – ha detto a “The Hot Corn” – Credo che un attore debba saper utilizzare questi sentimenti ed essere sincero verso lo spettatore: questo è ciò che ho cercato di fare in “Ad Astra” (uno dei due film in uscita in queste settimane che lo vedono protagonista, ndr).

Perché se so di non essere sincero, so che non riesco a esprimere sincerità verso chi mi guarda sullo schermo». Insomma un Brad Pitt tutto nuovo e di certo visto da una diversa prospettiva che non è quella del sex Symbol al quale siamo abituati. Anzi, Brad ormai rifiuta completamente l’etichetta di sex symbol e conquistatore. «Sex symbol io? Siamo seri, passiamo ad altro», ha detto a “Glamour” rifiutando un concetto già espresso altrove: «quando mi dicono che sono ancora un sex symbol, scuoto la testa e svicolo». Sì, perché nonostante i suoi 55 anni meravigliosamente portati, l’attore americano continua ancora a far innamorare di sé le donne di tutte le età, ma lui non ne vuole più parlare, preferisce che lo facciano i film in cui recita e che produce con la sua casa di produzione che ha prodotto film importanti come “Mangia prega ama”, “La fabbrica di cioccolato”, “The departed” e tanti altri compreso quel “12 anni schiavo” vincitore dell’Oscar e il recente “Ad Astra”. Ora ciò che gli interessa è rivelarsi al suo pubblico: «voglio essere il più onesto possibile. – ha detto a “Rolling Stone” – se sono sincero con me stesso, lo sarò anche» con il pubblico.

Ognuno ha un bagaglio di ferite che si porta dietro da quando era bambino. Io da lì sono partito». A quelli che lo criticano e lo accusano di essere borioso, invece, replica con veemenza sulle pagine di “Vanity fair”: «oh no, non credo proprio. Sono solo un uomo che cerca di essere il più possibile sincero e onesto, le uniche responsabilità le ho verso la mia famiglia, le persone a cui voglio bene e quelle con cui lavoro». Eppure la vita di Brad Pitt è passata attraverso varie problematiche, prima fra tutte quella della dipendenza dall’alcool e dalle droghe, una fase della sua vita ormai superata, ma che ha lasciato il segno. Disse in merito al “New Your Times” qualche tempo fa che «non ricordo un solo giorno, dopo la fine del college, in cui non abbia bevuto alcol o fumato marijuana. Oggi sono contento di aver chiuso con tutto questo».

Ha poi raccontato di aver partecipato alle sedute degli alcolisti anonimi imparando molto dagli altri e di aver visto migliorare la sua vita: «avevo esagerato ed ero precipitato nell’oblio, quindi ho affrontato la mia dipendenza dal bere… Avevo tutti questi uomini seduti attorno, pronti ad essere aperti e onesti in un modo che non avevo mai sentito fare. Era uno spazio sicuro in cui non mi sentivo giudicato e quindi non mi giudicavo io stesso». Per fortuna la sua passione per il cinema lo ha aiutato a cancellare ciò che c’era di brutto nella sua vita e ad andare avanti anche se ha smesso di guardare film troppo impegnativi, soprattutto dal punto di vista drammatico, a meno che non debba farlo per lavoro: «ora se guardo un film in tv mi sintonizzo su una commedia, le tragedie non ce la faccio. Ma sono cresciuto con i film degli Anni 70, grande periodo dove non trovi buoni o cattivi ma un’umanità complessa». Brad non ama guardare i film drammatici neanche se ci recita lui, anzi, i suoi film non li guarda proprio: «non rivedo mai i miei film. Per esempio, “Vento di passioni” non l’ho mai più visto dopo che è uscito. – ha rivelato l’attore – Mi ricordo che fu una lavorazione dura e impegnativa ma se mi chiede una battuta del personaggio che ho interpretato, zero». Questo non vuol dire che non si impegni nel suo lavoro, anzi, l’opposto, ci si immerge completamente : «mentre lo preparo e lo giro, studio a fondo tutto quello che c’è da sapere e ci sto dentro per tre o magari anche sei mesi. Ma, una volta finito, è come se lo cancellassi, per scriverci sopra il progetto successivo.

Ogni tanto qualcuno mi cita una scena o una battuta aspettandosi una mia reazione, ma raramente so che cosa dire». In queste settimane è al cinema con “Ad Astra”, una pellicola di fantascienza diretta da James Gray e che lo vede accanto a Liv Tyler, e “C’era una Volta a… Hollywood” di Quentin Tarantino, in cui recita accanto al collega Leo Di Caprio. E’ il secondo film di Tarantino a cui partecipa dopo “Bastardi senza gloria”. Brad comunque non intende fare solo l’attore ma anche il regista e il produttore con la sua “Pian B production”: «sto dietro alla macchina da presa, dalla parte della produzione e mi piace molto. – ha detto a “GQ” – Ma faccio sempre meno. Credo che, tutto considerato, il cinema sia un gioco per gente più giovane. Non che non ci siano parti importanti per personaggi più anziani. Ma ho la sensazione che le cose vadano avanti lo stesso. Che ci sia una selezione naturale in atto». •