Regina Elisabetta, la sua stilista fa piovere rivelazioni tutte divertenti

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Da che mondo è mondo gli armadi sono il luogo adibito a nascondere scheletri. Poco stupisce, dunque, la curiosità suscitata dal nuovo libro di Angela Kelly, che all’arma- dio della regina Elisabetta – al guardaroba, pardon, ché non di un mobile a due ante si tratta ma di un’intera ala di Buckingham Palace – ha accesso da 25 anni. The other side of thè coin (L’altro lato della medaglia), edito da Harper Collins, del quale vi avevamo già dato anticipazione nel numero 41 e che ora è finalmente in libreria, non è però un ricettacolo di pettegolezzi: la signora, stylist, responsabile di tutte le mise di sua maestà e dal 1998 sua assistente personale, non intende certo farsi cacciare da palazzo per una parola di troppo, ma solo raccontare nel modo più garbato la sua versione della sovrana: inedita, simpatica, a tratti persino burlona. E soprattutto molto, molto umana. L’avreste mai detto, per esempio, che a

Elisabetta brillavano gli occhi quando Danny Boyle, il regista di 007, le propose di farsi salvare da Daniel Craig per la cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici 2012? Non solo accettò subito di prestarsi per lo sketch – l’attore la sarebbe andata a prendere, poi una controfigura si sarebbe paracadutata da un elicottero sull’Olympic Stadium con indosso lo stesso abito color pesca che Angela avrebbe confezionato in duplice copia – ma mise anche una condizione, chiedendo di poter pronunciare la battuta: «Buonasera, Mr Bond». O che uno dei suoi sogni di sempre fosse farsi fotografare in posa informale, magari con le mani in tasca, come non le era mai stato concesso?

Quando la Kelly incaricò Barry Jeffrey di realizzare alcuni scatti “speciali” per illustrare il suo primo libro, Pressing thè Queen (2012), Elisabetta era al settimo cielo: “Si posizionò davanti alla macchina fotografica e cominciò a mettersi in posa, infilando e togliendo le mani dalle tasche, mettendole sui fianchi, imitando l’atteggiamento di una modella professionista. Io la guardavo a bocca aperta: aveva un talento naturale!”, scrive la Kelly nel nuovo volume, dove il servizio – che allora fu censurato dai consiglieri reali – è pubblicato.

Angela indugia sugli aneddoti gustosi, ma svela anche i piccoli segreti del suo mestiere, apre le porte del suo regno – l’ala di palazzo, sempre brulicante d’attività, dove gli abiti di Elisabetta vengono provati, modificati, lavati, stirati e riposti – e spiega come nascono gli outfit per tutti i giorni e per le occasioni speciali. Per ogni nuovo vestito, racconta, il punto di partenza è sempre la stoffa, che seleziona personalmente: prima di acquistarla verifica che non si stropicci troppo facilmente, a volte aziona dei ventilatori per capire come si comporterà in presenza di brezza. Colori e fantasie sono legati alla stagione: sfumature pastello e motivi delicati in primavera, tinte accese e grandi fiori destate; cashmere e toni caldi in autunno, d’inverno blu e viola scuri, velluto e lana pesante.

Segue poi il modello, che lei stessa abbozza, studia e perfeziona senza lasciare nulla al caso. Così ogni scollo sarà più o meno profondo a seconda del gioiello da abbinare, l’orlo – sempre appesantito a dovere contro gli scherzi del vento – dipenderà dall’ora del giorno e dall’occasione, le maniche non saranno mai troppo ampie per non rischiare, a cena, di finire nel piatto, le zip preferite ai bottoni in caso di rapidi cambi, il cappello, immancabile prima delle 6 di sera, vezzoso al punto giusto e rigorosamente in tinta. Quanto ai dettagli – ricami, applicazioni e altre deliziose minuzie, che spesso, oltre ad abbellire l’outfit, lo caricano di significato simbolico – Angela ne è la maestra assoluta: per il viaggio in Canada ornò il corpetto di sua maestà con una trama di foglie d’acero, per quello in Irlanda puntò sui trifogli, per andare ad Abu Dhabi riprese i colori della Gran Moschea. Il gioco è così sottile che a volte gli osservatori esterni leggono messaggi in codice anche dove non ci sono, come quando, dopo il referendum sulla Brexit, la regina tenne l’annuale discorso per l’apertura del Parlamento di blu e giallo vestita, e tutti pensarono che si stesse schierando a favore dell’Unione Europea. “Era una coincidenza”, giura oggi la Kelly. “Ma accidenti se fece scalpore, e se ci fece sorridere”. Inutile dire che la stylist non si annoia mai.

Per mettere a punto i look più importanti le ci vogliono mesi – due solo per quello della Messa di Natale – e ogni tanto capita pure qualche incombenza extra, come confezionare una copia esatta dell’abitino indossato al battesimo da tutti i royal babies dal 1841 in poi. Ma Angela ama il suo mestiere. E a tempo perso, oltre a indossare le scarpe nuove di sua maestà per ammorbidirle, si diverte a prenderla in giro. Pensate che una volta le si presentò davanti con una parrucca viola, lamentandosi che il parrucchiere le aveva sbagliato la tinta. Ve la immaginate Elisabetta che ride a crepapelle?