Non c’è pace per Sarah Scazzi. La richiesta per Ivano Russo e Michele Misseri

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Nel corso dell’udienza del processo bis per la morte di Sarah Scazzi, la 15enne uccisa nell’agosto del 2010 ad Avetrana, in provincia di Taranto, il pm Mariano Buccoliero ha chiesto una condanna a cinque anni per Ivano Russo “che non ha detto la verità sull’uccisione di Sarah” e a quattro anni e otto mesi per lo zio Michele Misseri. Insieme a loro ci sono in totale 12 imputati che avrebbero mentito a vario titolo sul delitto.

Non c’è pace per Sarah Scazzi, la 15enne uccisa il 26 agosto 2010 ad Avetrana, in provincia di Taranto. Nel corso dell’udienza del processo bis legato all’omicidio dell’adolescente, il pm Mariano Buccoliero ha chiesto una condanna a cinque anni per Ivano Russo “che non ha detto la verità sull’uccisione di Sarah” e a quattro anni e otto mesi per lo zio Michele Misseri, unico presente in aula tra gli imputati. Quest’ultimo rischia così l’ennesima condanna, dopo quella arrivata in via definitiva a otto anni di reclusione per aver gettato in fondo a un pozzo di contrada Mosca il corpo senza vita della nipote nove anni fa, subito dopo l’omicidio, per il quale hanno ricevuto la pena dell’ergastolo Cosima Serrano e Sabrina Misseri, zia e cugina di Sarah. Pene più lievi sono state richieste per gli altri nove imputati, tutti a vario titolo di aver mentito o nascosto particolari durante indagini e processo di primo grado per il delitto della studentessa.




Misseri, che solo un paio di settimane fa è stato condannato in appello a un anno e mezzo per aver diffamato il suo ex avvocato Daniele Galoppa e la criminologa Roberta Bruzzone (assolto però dall’accusa di calunnia), rischia dunque quattro anni di reclusione per autocalunnia, cioè per essersi incolpato ingiustamente dell’omicidio nel tentativo di scagionare moglie e figlia. Versione, questa, che non è mai stata creduta dai magistrati. Attesa la sentenza anche per Ivano Russo, l’amico conteso intorno al quale sarebbe nata una rivalità tra Sarah e sua cugina Sabrina, da sempre considerato come uno dei moventi più forti alla base del delitto.

Per lui il pm ha chiesto la condanna a cinque anni di reclusione, con le accuse di false informazioni al pubblico ministero e falsa testimonianza davanti alla Corte d’assise. Lui, sempre secondo il pm, mentì all’epoca per coprire Sabrina, cercando di sminuire il rapporto che aveva con quest’ultima e la gelosia ossessiva della ragazza nei suoi confronti e infine i contrasti fra le due cugine per il comune interesse sentimentale. Il prossimo appuntamento in aula sarà il 7 gennaio, quando sono in programma le discussioni dei difensori.

Tra le altre richieste presentate, c’è quella di te anni di reclusione per Alessio Pisello, uno degli amici di comitiva di Sarah e Sabrina, accusato di falsa testimonianza, due anni e quattro mesi per la mamma di Ivano, Elena Baldari, e due anni al fratello Claudio Russo e l’ex fidanzata Antonietta Genovin. Sono accusati di aver mentito sostenendo che il 26 agosto 2010, giorno dell’omicidio, Ivano era rimasto a casa, a letto per tutto il pomeriggio.

Il pm Buccoliero ha anche chiesto condanna a tre anni e otto mesi di reclusione per Giuseppe Serrano e Dora Serrano, sorella di Concetta, mamma di Sarah, e di Cosima. Rischiano infine tre anni di reclusione per falsa testimonianza Maurizio Misseri, nipote di Michele, Anna Lucia Pichierri, moglie di Carmine Misseri, Anna Scredo, cognata del fioraio Giovanni Buccolieri (l’uomo che avrebbe assistito al sequestro di Sarah da parte di Cosima e Sabrina, poi derubricato in aula a un semplice sogno) e Giuseppe Augusto Olivieri.