La notizia è stata certificata e riportata da FanPage.it. I fondi destinati all’accoglienza dei terremotati trasformati in lingotti d’oro nascosti poi in una botola sotto il letto. Che tra le conseguenze di un terremoto ci fosse il fenomeno dello sciacallaggio era cosa nota, ma che qualcuno avrebbe approfittato della catastrofe naturale che ha colpito il Centro Italia tre anni fa per arricchirsi – accumulando milioni di euro – suscita profonda rabbia e sconcerto.
Eppure è quello che è avvenuto a Tolentino, città terremotata in provincia di Macerata: gli uomini della Guardia di Finanza di Camerino hanno scoperto una frode milionaria nella gestione dei servizi di accoglienza degli sfollati del sisma del 2016 e hanno sequestrato beni per oltre un milione di euro, tra i quali 19 lingotti d’oro.
Ogni giorno tra le ottanta e le novanta persone alloggiavano nella struttura ricettiva che, dopo più di un anno, ha prima incassato un milione e mezzo di euro quindi dichiarato la bancarotta: circostanza, quest’ultima, che ha insospettito il capitano della Guardia di Finanza Alessandro Tomei. Come è stato possibile, per l’hotel 77, incassare milioni di euro sborsati dalla Regione Marche e dalla Prefettura di Macerata e poi portare i libri in tribunale e dichiarare il fallimento?
“Gli altri li stiamo cercando”, ha spiegato il capitano. Complessivamente sarebbero stati illecitamente distratti oltre un milione di euro di fondi pubblici. Inoltre, come se non bastasse, i gestori dell’hotel 77 hanno “omesso di presentare le dichiarazioni delle imposte sui redditi e Iva per il 2016 e il 2017”. Cinque persone, appartenenti alla stessa famiglia, soci e amministratori dell’Hotel 77 di Tolentino, sono state iscritte nel registro degli indagati. Per il colonnello Amedeo Gravina, comandante provinciale della Guardia di Finanza, gli indagati non sono semplici furbetti. “Si tratta di sciacalli: hanno sottratto fondi pubblici destinati ai terremotati per trasformarli in lingotti d’oro”. Come dargli torto?