Mentre il mondo e l’Italia intera è alle prese con l’emergenza coronavirus, il professore Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie Infettive dell’ospedale San Martino di Genova, durante il punto stampa sull’emergenza parla del farmaco sperimentale ordinato dagli Stati Uniti: “Alle 17 il corriere ha consegnato all’ospedale San Martino di Genova il farmaco Remdesevir”.
E ancora: “Siccome era stato ordinato per una paziente poi deceduta, la pratica sarà di cambiare col comitato etico in accordo con l’azienda le iniziali del paziente, per cui lo utilizzeremo da domani su uno o più pazienti ricoverati in terapia intensiva, per dare ai pazienti la miglior cura”. Di cosa si tratti ancora nessuno lo sa con certezza, senno gli addetti ai lavori.
Da quel poco che è emerso, sembra che il Remdesivir sia un farmaco sviluppato per curare l’ebola ma risultato efficace per il coronavirus. “Lo useremo da domani su uno o più pazienti in terapia intensiva e abbiamo già rifatto l’ordine per poterlo utilizzare su altre due persone”, spiega il direttore. Il farmaco, prodotto dall’azienda americana Gilead, è stato utilizzato con successo dall’istituto Spallanzani di Roma per curare persone contagiate da coronavirus.
L’obiettivo è quello di ripetere l’esperienza al San Martino. La buona notizia arriva dopo quella triste di un quarto decesso in Liguria legato al coronavirus, un 79enne di Varazze trasferito d’urgenza a Genova con una grave patologia respiratoria dovuta a una polmonite che non rispondeva alle cure.
Sono ancora quattro i pazienti in terapia intensiva al San Martino, “di cui tre stabili in via di miglioramento”, riferisce Bassetti. Ma trattandosi di pazienti anziani – spiega il medico che l’età dei ricoverati nella sua clinica è compresa tra i 76 e i 90 anni – le conseguenze del contagio potrebbero essere più serie. Seguiranno senza dubbio aggiornamenti sull’efficacia o meno del farmaco in questione.