Coronavirus, lampo di speranza: torna a casa il bimbo di un anno ricoverato ad Aosta

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Nel bel mezzo dell’emergenza coronavirus, arriva almeno una bella notizia: il bambino di un anno risultato positivo e ricoverato ad Aosta è tornato a casa. Era ricoverato da sabato scorso. L’Unità di crisi della Valle d’Aosta ha fornito già nella serata del 9 marzo dati rincuoranti e confermano solo un nuovo caso rispetto a ieri: oltre alla buona notizia del ritorno a casa del paziente più piccolo di coronavirus. I contagiati al momento sarebbero 15, di cui 3 si trovano ricoverati mentre altri 12 sono in isolamento domiciliare, dove la loro situazione viene costantemente monitorata dalle autorità sanitarie.

La situazione resta molto delicata nella Regione, dove in totale ci sono 144 persone in quarantena. Come riporta Fanpage, “i tamponi effettuati ad oggi sono 73: 25 sono risultati negativi, ma si attendono ancora 33 risultati dei test sotto esame nei laboratori di Sant’Anna di Torino. Fuori dall’ospedale Parini di Aosta è stata montata una nuova tenda che potrà essere utilizzata come vero e proprio reparto esterno. Dal prossimo 11 marzo, inoltre si segnala che le attività chirurgiche ospedaliere saranno ridotte in modo da avere più posti letto a disposizione”.

Per quanto riguarda la situazione dell’emergenza coronavirus nel resto del Paese, il bollettino aggiornato alle 18 del 9 marzo 2020 della Protezione Civile indica un totale di 9.172 casi, 1598 in più: aumentano anche i guariti che in totale sono 724, e i decessi, che arrivano a 463. Dei contagiati, circa 3mila rimangono in isolamento domiciliare, mentre più di 4mila persone sono ricoverate: tra queste 733 (cioè il 10%) si trovano in terapia intensiva.

Le Regioni più colpite continuano a essere la Lombardia (che è diventata interamente zona rossa da ieri 8 marzo), Emilia Romagna, Veneto e Piemonte. Per quanto riguarda le vittime, si segnala un tasso di mortalità nella fascia d’età 50 -59 pari 1%, 60-69 pari a 10%, 70-79 pari a  31%, ultra ottantenni pari a 44%, e il 14% tra gli ultranovantenni.