Coronavirus, non firma l’autocertificazione: è il primo denunciato per aver violato il decreto

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E’ un cittadino cinese il primo denunciato nella Stazione Centrale di Milano per inosservanza del decreto del presidente del Consiglio dei Ministri concernente lo spostamento delle persone fisiche per contenere il Coronavirus. È forse uno dei primi in Italia, come hanno riferito a MilanoToday gli uomini del reparto che lo hanno denunciato.

L’uomo, nella notte tra lunedì e martedì, è stato fermato dagli agenti della polizia ferroviaria per un controllo, di quelli a campione previsti dalle nuove misure. Dopo che i poliziotti gli hanno chiesto i documenti per accertarsi delle sue generalità e di sottoscrivere l’apposita autocertificazione è andato su tutte le furie.

Primo denunciato per inoservanza del decreto sul Coronavirus
In pochi secondi, quello che ormai per le persone in transito dal principale scalo ferroviario milanese è diventato una consuetudine, si è trasformato nello ‘show’ del signore denunciato, un 35enne. Prima si è rifiutato dicendo di non avere nulla da dichiarare alla polizia. Poi ha varcato il dispositivo di controllo e si è diretto verso l’uscita.

Una volta raggiunto dagli stessi poliziotti, l’uomo anziché ascoltare le loro richieste si è scagliato contro di loro con calci e pugni. Gli agenti sono stati quindi costretti a immobilizzarlo e ammanettarlo.

Una volta trasferito negli uffici della Polfer, l’uomo ha esibito un passaporto cinese ma non i documenti di residenza italiani. È stato denunciato così per la violazione del decreto del presidente del consiglio Giuseppe Conte, per il rifiuto generalità a pubblico ufficiale e per resistenza.

Cosa dice il decreto contro l’epidemia del Coronavirus
Il decreto firmato dal premier domenica 8 marzo recita che bisogna “evitare ogni spostamento delle persone fisiche in entrata e in uscita” tranne che per “spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero spostamenti di salute”. Quindi ci si può spostare ma i viaggi dovranno essere motivati da esigenze lavorative o situazioni di necessità oppure per motivi di salute.

Quindi se si deve andare al lavoro si può farlo, stessa cosa se si deve fare la spesa o acquistare farmaci. Se si deve fare una passeggiata, invece, non è espressamente vietato ma è caldamente sconsigliato. E quindi da evitare: per il bene di tutti.