Coronavirus, negli ospedali arrivano i tablet: “Cosi i malati possono dare l’ultimo saluto”

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Una delle tante emergenze all’interno del coronavirus è quella dei ricoverati che non possono vedere e salutare i propri familiari. E in alcuni casi, purtroppo, in molti entrano in terapia intensiva senza uscirne vivi. Così è partita un’iniziativa solidale per permettere ai malati negli ospedali e hospice di parlare, anche solo virtualmente, con i propri cari e nei casi più gravi anche per potersi dire addio per l’ultima volta. A Milano il circolo del Pd di Zona 6 ha donato alcuni tablet agli ospedali San Paolo e San Carlo e all’hospice del Bassini, destinando la cifra di mille euro all’acquisto dei dispositivi tecnologici per aiutare i pazienti affetti da coronavirus ma anche gli altri ricoverati. Lo riporta Fanpage.

“L’idea è nata dalla voglia di fare qualcosa di utile, oltre a stare in casa in questi giorni di quarantena. Ci ho pensato dopo aver letto un’intervista alla dottoressa Cortellaro, primaria del San Carlo, che raccontava quell’aspetto terribile del dolore e della solitudine delle persone in ospedale. Raccontava di avere una lista degli addii che non riusciva a espletare completamente”, racconta a Fanpage.it Lorenzo Musotto, ideatore dell’iniziativa.

“Purtroppo i nostro fondi non sono moltissimi. Abbiamo fatto una donazione aiutare a comprare mascherine, guanti e macchinari. Con i soldi rimasti abbiamo acquistato due tablet per l’ospedale San Paolo e contiamo di fornirne altri due se, come pensiamo, saranno utili per i pazienti”. Altri due device sono stati donati all’hospice del Bassini. “Ce li hanno chiesti i dottori – spiega Musotto – In quella struttura ci sono malati terminali, persone in fin di vita che non possono più vedere i parenti. Ad alcuni di loro rimangono pochi giorni e il loro desiderio è poter salutare i propri cari”.

La speranza è che il gesto posta essere emulato da altri, per far avere tablet e telefoni anche ad altri pazienti anziani e non, ricoverati nelle strutture lombarde. “Vi chiedo di mettervi in contatto con le strutture sanitarie del vostro territorio per capire se gli ospiti o i malati hanno il desiderio di ricevere una donazione di questo tipo” è l’appello del consigliere di municipio 26enne, “servono mascherine e dispositivi, ma non solo: il diritto di dirsi addio, per chi se ne va e per chi resta, non deve essere da meno”.