L’Italia rifiuta la bozza di conclusioni della Ue sugli aiuti per il Coronavirus. Giuseppe Conte ha reso noto di «non accettare il draft preparato nonostante gli sherpa italiani avessero ottenuto quasi tutto, compresa l’eliminazione di qualsiasi riferimento al Mes». «Se gli aiuti che pensa di mettere in campo l’Europa sono gli stessi del passato allora l’Italia può fare anche da sola», è in sintesi il messaggio recapitato dal premier ai leader Ue nel corso del Consiglio europeo. in videocall.
«Come si può pensare che siano adeguati a questo shock simmetrico strumenti elaborati in passato, costruiti per intervenire in caso di shock asimmetrici e tensioni finanziarie riguardanti singoli Paesi?», ha chiesto Conte ai suoi omologhi. «Se qualcuno dovesse pensare a meccanismi di protezione personalizzati elaborati in passato allora voglio dirlo chiaro: non disturbatevi, ve lo potete tenere, perché l’Italia non ne ha bisogno», ha aggiunto.
Dieci giorni all’Europa «per battere un colpo e trovare una soluzione adeguata alla grave emergenza che tutti i Paesi stanno vivendo», è il messaggio che, a quanto si apprende da fonti di Palazzo Chigi, il premier ha inoltrato ai leader europei.
Facendo una proposta: istituire una sorta di gruppo di lavoro formato da «cinque» capi di stato o di governo europei per la formulazione di una proposta di risposta comune. Proposta che, si sottolinea, è stata formulata dal premier in accordo con il suo omologo spagnolo Pedro Sanchez.
«Qui si tratta di reagire con strumenti finanziari innovativi e realmente adeguati a reagire a una guerra che dobbiamo combattere insieme per vincerla quanto più rapidamente possibile.
Che diremo ai nostri cittadini se l’Europa non si dimostra capace di una reazione unitaria, forte e coesa di fronte a uno shock imprevedibile e simmetrico di questa portata epocale?». È quanto ha detto, a quanto si apprende da Palazzo Chigi, il premier Giuseppe Conte nel corso della conference call con i leader Ue.