Papa Francesco: la storia del crocifisso miracoloso che salvò Roma dalla peste

Le immagini di Papa Francesco sul Sagrato della Basilica di San Pietro nella Città del Vaticano stanno facendo il giro del mondo, impressionando milioni di fedeli (e non). La benedizione urbi et orbi e l’indulgenza plenaria concessa dal Pontefice a chiunque la desideri è stata realizzata al cospetto di un Crocifisso ligneo speciale, con una storia particolare alle sue spalle.

Papa Francesco prega il crocifisso che “fermò” la peste

L’antico crocifisso “miracoloso” esposto a San Pietro oggi è lo stesso, custodito nella chiesa di San Marcellino al Corso, a Roma è lo stesso che fece fermare la pestilenza a Roma nel XVI secolo. Il Papa ha pregato davanti a quel crocifisso per fermare la pandemia di coronavirus, davanti ad una desolata piazza vuota, implorando la fine di questa epidemia che sta causando migliaia di morti in tutto il mondo.

Come nacque l’idea di un crocifisso “miracoloso”

Il 22 maggio 1519 un incendio distrusse la chiesa di San Marcellino al Corso. Dall’incendio si salvò un antico crocifisso in legno del XIV secolo. Il fatto sembrò ai più miracoloso, al punto che un gruppo di fedeli si radunarono nella “Compagnia del SS. Crocifisso“. Tre anni dopo, nel 1522, Roma fu colpita dalla peste. Fu a quel punto che il crocifisso fu portato all’esterno del convento dove era stato custodito e fu portato in processione per la città per sedici giorni, dal 4 al 20 agosto, giornate alla fine delle quali la peste si fermò.

Da quel momento, la processione del Crocifisso continuò ad essere esperienza molto amata dai fedeli cattolici, ripetendosi ogni giovedì santo, lungo la strada che da San Marcello conduce a San Pietro, la stessa lungo la quale Bergoglio si mosse la settimana scorsa, per la gioia dei fotografi. Nel 1568, l’Arciconfraternita del Crocifisso si trasferì nel vicino Oratorio del Crocifisso.