Roby Facchinetti, davanti alle immagini dei camion militari con le bare ero smarrito, devastato

Questo articolo in breve

Musica come rifugio dell’anima. Musica come megafono di un dolore che vuole uscire dal petto e dal cuore e, prepotente, trasformarsi in speranza. I cuori sono quelli di Roby Facchinetti e Stefano D’Orazio che hanno realizzato la canzone Rinascerò, rinascerai, scritta nei giorni insopportabili dell’epidemia, per sostenere Bergamo, città di Roby, colpita con particolare violenza dal virus. Il ricavato dei download e dei diritti d’autore saranno interamente devoluti all’ospedale Papa Giovanni XXIII.

«La mia famiglia è barricata in casa da settimane. In tutta la zona la paura si è trasformata in terrore. Ho ancora fissa negli occhi l’immagine dei camion dell’esercito fermi in fila indiana davanti al cimitero per caricare le bare e portarle altrove per la cremazione. Questo virus ha portato via amici, parenti, persone che conoscevo bene: è stato straziante. La preoccupazione è immensa, penso ai miei cari: mia moglie Giovanna, cinque figli, sei nipoti, tre fratelli…». Ha la voce piena di sofferenza Facchinetti.

Ricordare quelle immagini è come scavare nel dolore. «Dopo quella scena ho pianto di rabbia. Mi sono sentito smarrito, pervaso solo da incredulità e paura. E mentre faticavo a pensare ad altro, a far uscire il fiato per parlare, l’istinto mi ha guidato verso la musica, che nella vita mi ha sempre salvato. Mi sono rinchiuso in studio e mi sono seduto al pianoforte. Volevo reagire anche se mi scendevano le lacrime sul volto». La forza ha preso il sopravvento. «Nella mia testa rimbalzava il concetto della rinascita.

Pensavo alla mia città afflitta come mai avrei immaginato. Pensavo a tutti noi, inermi ma con la voglia di farcela. Di getto mi sono messo a suonare e in cinque minuti è nato il brano e il titolo: Rinascerò, rinascerai. La musica c’era, mancava il testo. Così ho chiamato il mio amico Stefano D’Orazio, con il quale ho lavorato tantissimo quando eravamo i Pooh, che si trova a Roma. È stato bravissimo, ha capito subito che era un canto vero, profondo, emozionante. Voleva essere una preghiera che doveva arrivare al cuore di tutti, pensata per chi, come noi, non vuole arrendersi».

Bergamo chiama, Roma risponde. «Roby, tra silenzi rotti solo da singhiozzi e pensieri rivolti alla sua città mi ha chiesto se potevo vestire di parole la sua musica. Speranza, futuro, non solo dolore. E io ho fatto di tutto per rappresentare questo momento tragico senza troppa retorica», racconta D’Orazio. «Mi sono messo subito a cercare le parole più adatte. Sono romano, ma Bergamo è la mia città adottiva: lì ho trascorso i miei migliori anni di lavoro». Rinascerò, rinascerai vuole essere un inno che guarda al futuro per una città profondamente ferita. «E mi sono permesso anche di prendere spunto da una frase di Dante: E quindi uscimmo a riveder le stelle, l’ultimo verso dell’Inferno della sua Divina Commedia. Nel nostro brano le parole esatte sono: quando tutto sarà finito, torneremo a riveder le stelle», racconta Stefano.

La canzone, uscita il 27 marzo, è prima nella classifica di itunes. «La tecnologia ci ha aiutato a realizzarla. Danilo Ballo l’ha arrangiata, il mixaggio è di Marco Barusso, Daniele Vavassori, artista bargamasco, ha riunito tante voci di amici locali, capaci di far vibrare quasi fosse un “effetto da stadio” la parte finale della canzone, accompagnata dalle chitarre suonate da Diego Arrigoni, dei Modà», raccontano Roby e Stefano. E c’è il video, emozionante e fortissimo. Un girotondo di volti, voci, note da far venire i brividi, perché la musica e lo stare uniti sono la miglior terapia per l’anima. Roby spiega: «Tramite mia moglie Giovanna, volontaria dell’Abio, l’associazione per i bambini in ospedale, al Papa Giovanni XXIII di Bergamo, ho potuto contattare medici, infermieri, personale ospedaliero, per avere clip con il nostro messaggio stretto nel cuore e tra le mani: un foglio con scritto Rinascerò, rinascerai. Abbiamo anche coinvolto il mister dell’Atalanta, Gian Piero Gasperini, e alcuni giocatori della squadra. Uniti per Bergamo, una dolcissima città che nel video si lascia ammirare in tutta la sua bellezza e la sua luce».