Caro Al Bano, sei nato il 20 maggio, 77 anni! Le gambe delle donne. Auguri. Siamo amici da tanti anni, e hai sempre avuto un rapporto franco e diretto con me e ti ringrazio per questo. Mi ricordo di te e Cristel appena nata a casa del nostro amico che non c’è più Vincenzo Buonassisi, parliamo di 35 anni fa, e c’era Romina, bellissima innamorata.
Non è sempre stato facile rimanermi amico, perché quando si è uno degli italiani più famosi del mondo il lavoro di giornalista a volte si scontra con quello di amico, non sempre le due posizioni vanno d’accordo. Mi ricordo la tua telefonata all’indomani del mio articolo in cui rivelavo che tra te e Romina era finita anche se eravate ancora sposati e conviventi. Mi chiamasti e mi dicesti «Questo è un periodo di merda».
Mi sentii in colpa. Non mi confessavo da quando ero bambino (non mi confesso mai), in quei giorni mi sarei sposato con la mia Betta, (anche lei ti vuole bene), e a Don Boga, che ci ha sposato, avevo pochi peccati comunque da confessare, ma gli confessai questo peccato. Don Boga, che era anche giornalista, non lo ritenne u peccato, ma io lo vivevo come tale: avevo aggiunto dolore a dolore, una cosa che cerco sempre di evitare anche quando la cronaca mi obbliga a coprire certe notizie.
Poi ho dato per primo la notizia di Loredana incinta, e sono arrivati altre due creature accanto a renderti meno pesante il male della scomparsa di Ylenia. Con Loredana ora va bene, con Romina il rapporto professionale è rinsaldato. Ti meriti tutto il bene del mondo. Hai minacciato di smettere di cantare, ci hai ripensato, non farlo mai. La tua voce è un nostro diritto. Tuo Roberto
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