Serve impegno per nascere principe azzurro e trasformarsi in rospo, ma sembra che il principe Andrea d’Inghilterra, anche duca di York, ci sia riuscito egregiamente. Il suo percorso a ritroso lo racconta lo scrittore e biografo Nigel Cawthome con il libro The End OfThe Monarchy And Epstein (Gibson Square).
Quasi nessuno di noi ricorda che il membro reale oggi meno popolare, quasi inviso, tra i sudditi, cioè Andrea, ha, in realtà, un passato da “idolo delle folle”, soprattutto femminili. Negli Anni 80 era talmente amato da riuscire a rivaleggiare nei cuori degli inglesi con la “principessa del popolo”, Lady Diana.
Come sia stato possibile dissipare un tale tesoro lo spiega proprio Cawthome, che nel suo libro descrive Andrea come un principe molto diverso da quello che gli addetti stampa di Palazzo hanno sempre tratteggiato.
Fin da piccolo il terzogenito della regina e del principe Filippo si è dimostrato caratterialmente diverso dai fratelli maggiori, Carlo e Anna, e anche da quello minore, Edoardo, più timidi e molto meno viziati. Defnisce Andrea come il prediletto da Sua Maestà, e anche da Filippo: il duca di York è nato 10 anni dopo Carlo e Anna, e, dicono certe confidenti reali, è il bebé che ha riportato la pace nella coppia reale, dopo una lunga crisi matrimoniale a metà degli Anni 50.
Per il principe Filippo è anche il figlio maschio che gli somiglia di più: avventuroso, spaccone, rubacuori, molto diverso dai timidoni e imbarazzati Carlo ed Edoardo. Il personale di Corte, tate comprese, lo considerava però come un bambino collerico e impertinente.
Da piccolo adorava, per esempio, legare i lacci degli anfìbi delle guardie reali, immobili davanti a porte e cancelli. Più grandicello si divertiva a spargere polvere urticante sulle lenzuola del letto della regina e ad arrampicarsi sul tetto di Buckingham Palace per girare l’antenna della tv in modo che Sua Maestà non potesse vedere la diretta delle adorate corse dei cavalli.
Dev’essere stato per davvero una piccola peste, se pure la madre adorante si lasciò scappare una volta: «Beh, effettivamente non è sempre un raggio di sole». Una
volta, mentre guardava la tv con il padre Filippo, l’allora principino esclamò: «Oh, ma guarda quanti plebei». Filippo, seccato, gli rispose con una delle battute sprezzanti per cui è diventato famoso: «Se non fosse per loro, tu non saresti seduto qui».
Una volta in età scolare Andrea si dimostrò un po’ una capra: quando lasciò Heather-down, dove fece le elementari, lo staff tirò un sospiro di sollievo, e tra i compagni di Gor-donstoun, medie e superiori, lo sopportavano a fatica. Uscì senza meriti accademici o sportivi.
Ma tant’è, Andrea piaceva da morire al pubblico. Ricorda Nigel Cawthome che alle Olimpiadi di Montreal del 1976, a 16 anni, venne definito dalla stampa locale “Six foot of sex appeal” (Un metro e 82 di sex appeal). All’aeroporto di Londra, tornato a casa, venne
accolto da una folla di ragazze isteriche che lo acclamò come
una rockstar. Qualche anno dopo, dalla scuola per piloti della Marina britannica uscì con il titolo di “miglior pilota”, ma gli fu attribuito dal padre, pare. Di diverso avviso i compagni di corso, che lo avevano sopportato a fatica, ma anche i superiori, che lo definirono: «Simpatico, ma troppo cocco di mamma». Il suo arrivo sulla portaerei Hermes, una volta in servizio, fu imbarazzante (per un soldato). Quando venne presentato al superiore, disse con nonchalance:
«Ciao, sono il Principe Andrea, ma puoi chiamarmi Andrea». Il capitano rispose: «E tu puoi chiamarmi signore».
Il duca di York passa per essere stato eroico durante il confitto delle Falkland (1982), ma qualche compagno di battaglia non concorda. Certo, rilasciò interviste grazie alle quale si costruì la fama di principe guerriero.
Ebbe, quindi, una chiacchierata storia d’amore con Koo Stark, un’attrice Usa con nel passato una scena scabrosa in un film, ma intanto l’ex fiamma Vicki Hodge vendette un’intervista a un tabloid nella quale diceva che aveva scoperto il motivo per cui le sue storie duravano poco: il principe era… troppo veloce.
Poi arrivò Sarah Ferguson, si sposarono. Sarah era perfetta sulla carta: buon pedigree e passionale quanto lui. Troppo. Passarono solo 42 notti insieme in un anno e l’unione si deteriorò. Divorziarono nel 1995 e, concordano in molti, il principe si perse. Cominciarono i guai per Andrea, la cui fama di spaccone e di inetto negli impegni di Stato cominciò a uscire dalle quattro mura del Palazzo. Nel 2000 ci fu rincontro che lo rovinerà, quello con il pedofilo Jeffrey Epstein. Per 20 anni il miliardario gli ha procurato amicizie e ragazze (lui nega, ma le foto parlano). E ora i tanti guai con la temuta Fbi.