Diventerà padre. Nonostante i pregiudizi da affrontare e le difficoltà che possono scaturire da questa sua scelta. Lo diventerà perché sente di avere tanto amore da donare, perché lo vuole con tutto il cuore. Del resto Tiziano Ferro non l’ha mai nascosto.
Ed è un desiderio che condivide con il marito Victor Alien, il marketing manager statunitense sposato un anno fa, con una doppia cerimonia, prima in gran segreto a Los Angeles, poi civilmente a Sabaudia, in provincia di Latina, la città natale. Ora a Los Angeles, in California, dove vive da circa un anno, per l’interprete di Sere nere e Perdono si sta avvicinando l’ora più dolce.
Quella in cui potrà stringere un bambino tra le braccia, prendersi cura di lui, educarlo e crescerlo. «E un bisogno molto forte e in questo momento Victor lo vuole ancora di più, forse perché sta per compiere 55 anni», ha confidato il cantante. «Qui in America la situazione è relativamente più facile, o meglio ci sono diverse soluzioni. Il fostering, ad esempio, ovvero la possibilità di occuparti per un certo tempo di un bimbo, anche senza una vera e propria adozione.
Ci sono istituzioni molto serie e molto rigide che verificano con la massima attenzione. Da solo non lo farei, ma con Victor c’è una sensazione di tranquillità». Ma cosa si intende esattamente con fostering? Si tratta, come spiegato dal cantante, di un affidamento temporaneo, con l’obiettivo di garantire stabilità, amore e sostegno a un bambino per un periodo di tempo limitato, senza una vera e propria adozione. Il collocamento del minore è normalmente organizzato tramite il governo o un’agenzia di servizi sociali.
La famiglia affidataria si impegna a garantire un percorso sereno al bambino: è una sorta di famiglia di stallo, che prepara al meglio e con serenità il minore all’affido definitivo, secondo il programma del Child Welfare Information Gateway, gestito dall’agenzia federale statunitense del Children’s Bureau. Negli Stati Uniti anche le famiglie Lgbtq (arcobaleno) – e sono già state 14 mila – possono proporsi come genitori foster. Ovviamente poi c’è l’adozione tradizionale, e sono centinaia di migliaia i bambini attualmente adottati negli Stati Uniti.
L’idea di avere una famiglia è sempre stata nella mente del cantante. A dicembre, in occasione del lancio del suo ultimo album, Accetto miracoli, aveva dichiarato: «Non ho un figlio per quanto io lo sogni, forse è la cosa alla quale penso di più nella vita». E ancora: «Tutti quanti, quelli che hanno bambini, mi raccontano che non puoi neanche avvicinarti a capire cosa possa essere. Quindi io mi apro a questo dono e a questo ennesimo miracolo che sarà scritto da chi di dovere. Io potrò soltanto essere accogliente, desiderare e anche pregare senza negoziare. Direi: se vuoi sto qua». Nella mente di Ferro c’era anche una data limite: quarantanni. Li ha compiuti il 21 febbraio. È scattata l’ora X.