“Viviana Parisi è fuggita in un’altra direzione”: l’indicazione choc del testimone

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Un percorso diverso riaccende le speranze di trovare il piccolo Gioele. Il bimbo di 4 anni disperso dal 3 agosto, dopo che con la madre è scomparso dal punto dell’autostrada in cui avevano avuto un incidente. Potrebbe essere nella parte a monte dell’autostrada, una zona in realtà già perlustrata, sulla quale, però, adesso si stanno concentrando di nuovo le ricerche, anche con dieci squadre dell’esercito. Da lunedì la task force si è spostata sulla zona indicata da un nuovo testimone. Viviana Parisi, quel lunedì di 15 giorni fa, dopo avere abbandonato in una piazzola dell’A20 la sua Opel, lasciando portafogli, soldi e patente all’interno, non è andata subito verso giù, ma ha risalito la collina sopra la galleria. Questa è stata la prima di via di fuga cercata poco dopo avere scavalcato il guardrail. La scorsa domenica pomeriggio, finalmente, il padre della famiglia del Nord che per ultima aveva visto Viviana e il piccolo si è fatto vivo.

È andato dalle autorità, in una località della Lombardia e ha riferito cosa ha visto quel giorno. Il piccolo era vivo, in braccio alla mamma e sono andati verso su, in un sentiero circondato di rovi. Lui, un imprenditore lombardo che aveva passato le vacanze nel Messinese assieme alla moglie e ai due figli, aveva provato a seguire la donna lungo il sentiero, chiedendole se avesse bisogno di aiuto, desistendo quasi subito perché troppo impervio. Viviana era in fuga.

Da chi o da cosa è l’interrogativo al quale stanno provando a rispondere da più di due settimane gli inquirenti. Di certo c’è che la dj 43enne, era da qualche mese molto inquieta, tanto che i vicini per due volte hanno chiamato il 118. Così inquieta che perfino i familiari volevano nasconderle la Bibbia: “Le dicevamo: è solo un libro”, ha ricordato il padre di lei, Luigino Parisi riferendosi al testo sacro che declamava gridando in terrazza, dando in alcuni punti in escandescenza.
Un momento di difficoltà emotiva che la donna stava superando negli ultimi tempi, tanto da abbandonare le medicine che le avevano prescritto dopo i controlli in ospedale. Proprio il giorno precedente alla fuga in autostrada e poi in campagna aveva fatto una gita al mare a Patti, assieme al piccolo e al marito. Una tranquilla giornata di relax nel mare di fronte alle Eolie. Subito dopo questo breve momento di serenità, l’inquietudine era tornata a divorarla?

Il capo della procura di Patti, Angelo Cavallo, sta svolgendo degli accertamenti psichiatrici. Ma tutte le ipotesi restano aperte. È stata aggredita da persone o da animali? I segni sul corpo di Viviana sembrano compatibili con la decomposizione del cadavere, i segni sui polpacci potrebbero dunque essere solo stati provocati dal deterioramento spontaneo della pelle. Mentre le fratture anteriori e posteriori sono adesso al vaglio dei medici legali per escludere che si tratti di fratture provocate da un’aggressione: una bastonata, per esempio.

Gli esperti, al momento, propendono per la caduta. Per esprimersi con certezza però attendono l’esame istologico sul cadavere. Non vogliono commettere errori, sbilanciandosi prima di avere dati certi. I maiali selvatici presenti in zona non attaccano le persone, questo è quanto emerso, invece, dagli approfondimenti con gli esperti. Se Viviana è scappata da una possibile aggressione non è stato a causa loro. Sono stati i due rottweiller? Gli investigatori non propendono per questa ipotesi ma nulla è escluso e anche questa pista li impegna con verifiche e approfondimenti.