Ricordo ancora quando, da bambina, vidi esibirsi mio papà Al Bano in uno dei suoi tanti concerti. Rimasi a bocca aperta nel vedere quanto amore avesse il pubblico per lui. Dissi a me stessa: “È incredibile, tutte queste persone sono qui per lui, per le sue canzoni, le cantano a memoria, piangono, si commuovono. È un miracolo che solo mio padre riesce a fare”. È nata così, insomma, la mia passione per la musica, il canto. Ma per anni l’ho tenuta nascosta, non volevo ammetterlo. Essere “figlia di” a volte è dura».
Con queste toccanti parole comincia la mia intervista a Jasmine Carrisi, la figlia di Al Bano e Loredana Lecciso, diciannove anni, che da più di un mese si ritrova sulla cresta dell’onda per via di un brano musicale, Ego, che ha segnato il suo debutto nella musica, una canzone rap con decine di migliaia di visualizzazioni su Internet. Insomma, così come hanno fatto già i suoi fratelli Yari e Cristel, i figli di suo papà e di Romina Power, anche la biondissima Jasmine ha ereditato la passione per la musica…
Eppure Jasmine, se non sbaglio, lei tempo fa raccontava di volere diventare medico o psicologo; ora ha ceduto al fascino della musica, proprio come i suoi fratelli? «Le dico la verità, non è stato facile tirare fuori questo amore. Nell’ultimo anno, però, io sono molto cambiata. Ho imparato a farmi scivolare addosso tutto, tutto quello che fino a questo momento mi impediva di essere me stessa». Che cosa? «Be’, diciamo che i pregiudizi nei miei confronti non sono mancati. Essere “figlia di” a volte ha pesato.
Gli occhi di chi ti scruta, di chi ti dice: “Ah ma sei la figlia di Al Bano” e via dicendo, a lungo andare può dare fastidio. C’era chi mi andava contro, chi storceva il naso solo perché ero figlia di Al Bano. Ecco, il brano che ho pubblicato è un po’ il manifesto di quello che sono diventata: non intendo più farmi imbrigliare. Io sono io, con le mie passioni, le mie qualità. Ho studiato, continuerò a farlo, e continuerò a coltivare quello che vorrei diventasse il mio mestiere: la musica». Il brano dice: “Parlo di me a voce bassa”.
E ancora: “Quelle voci sono solo un contorno”. E anche: “Vado per la mia strada anche quando va tutto storto”. «Sì, questo brano è molto forte, nasce da una profonda riflessione che ho fatto su me stessa, come le dicevo. È nato durante la quarantena che ho trascorso con mamma e papà qui a Cellino San Marco. All’inizio era un gioco, poi ho capito che poteva nascere qualcosa di bello, un brano in cui potessero riconoscersi molti ragazzi della mia età.
Questa è l’età della maturità in tutti i sensi, si sceglie la propria strada anche. Così, finito il periodo più duro della pandemia, ho deciso di incidere questo brano con l’aiuto di Alteiisio Paoletti, il musicista e arrangiatore che lavora con papà». A proposito di suo padre Al Bano, come l’ha presa questa sua passione per la musica? «In realtà lui me l’ha sempre detto: “Jasmine, ma perché non provi a cantare?”. Solo che, come le dicevo, ho sempre evitato, forse più semplicemente non mi sentivo pronta. Poi, quando ho inciso questa canzone e lui l’ha ascoltata, è rimasto contento, gli è piaciuto molto il brano. Papà ha colto il messaggio di libertà che volevo trasmettere».
Be’, lui della libertà ha fatto la propria bandiera. Ha mollato tutto per inseguire il sogno di diventare un grande cantante, evidentemente ha intravisto anche in lei lo stesso fuoco. Però Al Bano e anche sua madre Loredana ci tengono molto allo studio. «È vero, ci tengono molto, anche se non sono fissati tanto con i voti. Comunque dopo il diploma al liceo linguistico che ho appena preso, andrò a Milano, allo lulm. e seguirò il corso di studi in Scienze della comunicazione, ma nel frattempo continuerò a coltivare la musica. Sono molto emozionata all’idea di partire, e di andare a Milano, la città dove andò mio padre a cercare fortuna. È la prima volta che spicco il volo e lascio la mia casa.
Sono nata e cresciuta qui in Puglia e a parte i camping estivi in Svizzera o i viaggi in giro per concerti con papà sono sempre rientrata in Puglia, tra Lecce e Cellino». Su internet gira voce che lei e il figlio di Gianni Morandi, Pietro Morandi, in arte Pietro Tredici, molto famoso come rapper, di ventitré anni, farete un duetto… «No, guardi, sono solo voci, ió Pietro non lo conosco». Allora senta, su Instagram lei ha pubblicato una foto con un ragazzo: è il suo fidanzato, giusto? «Sì, è Alessandro, ha un anno meno di me».
E non è geloso ora che lei se ne andrà? «Ma no, tornerò sempre…». E suo padre che cosa dice di Alessandro… «Eh, papà è geloso, sì». Quindi niente bacetti davanti a lui… «Ma no, non tanto quello. Lui è geloso in generale». Per esempio? «Per girare il video della mia canzone mi ero messa una bella felpa larga, ma avevo la gonna corta. E papà mi fa: “Dove te ne Papà e mamma si sono sempre voluti bene, e insieme hanno cresciuto me e mio fratello nella gioia. Questo mi ha anche permesso di avere un rapporto bellissimo anche con gli altri fratelli. E ora che ho deciso di fare la cantante, spero davvero, un domani, di potere fare qualcosa con il mio papà». Che cose vuole fare insieme con suo padre? «Mi piacerebbe salire sul palco dell’Ariston, un giorno, e cantare insieme. Sì, il Festival di Sanremo… Lo so, abbiamo due generi musicali diversi, ma sarebbe il sogno che si avvera».