Rivelazioni shock dei due ex fidanzati, per anni legati sul lavoro alla stessa agenzia, che si tanno confidenze sofferte sul loro passato e tirano in ballo un personaggio malvagio che gli avrebbe condizionato la vita.
«Non volevo vivere più», dice lei. E spunta il suicidio di un certo Teo: per molti è lo sceneggiatore Teodosio Losito e il “cattivo” sarebbe il compagno Alberto Tarallo, produttore di fiction di successo.
Mentre Garko svela che la sua storia con Adua era solo una favola e fa una sorta di coming out parlando di «segreto di Pulcinella» e Manuela Arcuri va contro tutti.
Ci si aspettava un confronto tra due ex fidanzati, invece l’incontro-scontro tra Massimiliano Morra e Adua Del Vesco, entrambi reclusi nella casa del Grande Fratello Vip, dove si sono scambiati confidenze notturne intime e forti su alcuni episodi del loro passato, tra lacrime e parole in codice, si sta trasformando in un affare che scotta e che agita il mondo dello spettacolo.
Tutto inizia quando Massimiliano, dopo essersi scusato con Adua per non averla cercata quando lei soffriva di anoressia, fa riferimento a una loro conoscenza comune: qualcuno con cui avevano a che fare per lavoro e di cui non fanno il nome, ma che Morra non esita a chiamare “Lucifero” per rendere l’idea della presunta malvagità di questa persona, che li avrebbe convinti ad allontanarsi da ogni affetto col risultato di segnarli profondamente.
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Ma andiamo con ordine. «Si devono raccontare ancora tante altre cose sugli inciuci dell’innominabile… è stata un’esperienza molto negativa ma ho raggiunto obiettivi lavorativi a cui tenevo», dice Morra. «Anch’io, però niente vale tutti gli anni che ho perso accanto ai miei genitori, tutti gli anni che potevo passare col mio ragazzo, col quale non sono potuta stare per suo volere.
Niente è paragonabile a tutti i successi lavorativi che ho avuto… A un certo punto non volevo più vivere, non ce la facevo più… Non potevamo dire l’età. Non potevamo fare nulla, non potevamo vivere, non potevamo avere affetti, io non sapevo più come si socializza», risponde Adua.
Questo personaggio di cui parlano avrebbe rovinato anche il loro rapporto, e quando Morra, uscito per primo dall’agenzia per la quale entrambi lavoravano, ebbe un grave incidente d’auto, Adua dice che avrebbe voluto stargli vicino, ma le fu impedito da “Lucifero” («Ti giuro su mia nonna che dissi prendo la macchina e vado, ma lui mi bloccò. Io ero succube, mi capisci?»).
Non solo. Morra racconta che quando era molto preoccupato per lei («Eri rimasta là e ti pensavo sempre ») e la sua anoressia, avrebbe ricevuto telefonate minatorie nella notte. I due fanno riferimento anche al furto di un Rolex e al suicidio di un certo Teo, a gennaio 2019. Un nome e una data che a molti fa pensare a Teodosio Losito, sceneggiatore di fiction Mediaset di grande successo – da II peccato e la vergognagli bello delle donne, con protagonisti tanti attori noti tra cui Morra, Del Vesco e Gabriel Garko – gran parte delle quali realizzate con la Ares Film, ora fallita, del produttore Alberto Tarallo, suo compagno professionale e di vita.
A questo punto Dagospia, il sito che per primo si è occupato della vicenda, va oltre e si chiede, in una domanda che resta senza risposta, se non sia proprio Tarallo il “Lucifero” di cui parlano Adua e Massimiliano. Ma tornando ad Adua, fattrice aggiunge che il suicidio di questo Teo le fece capire la gravità della situazione inducendola a scappare di notte altrimenti «avrei fatto la stessa fine. Ero veramente sola. Con quella cosa che è successa, lui ha liberato me. Perché forse io a oggi non stavo qua».
E ricorda quando, il Natale prima, Teo la accompagnò all’aeroporto, l’abbracciò forte e le disse di aver bisogno di calore umano: «Non dimenticherò mai quell’abbraccio, gli volevo bene». I due si interrogano poi sui motivi rii questo suicidio e Adua azzarda: «Io credo che sì, si tratti di suicidio, ma di istigazione al suicidio». Tutte parole, le loro, sentite da milioni di telespettatori e riprese da siti e trasmissioni tv. «Potrebbero essere stati coinvolti anche altri personaggi molto, ma molto famosi. Questa è una cosa seria.
C’è urialtra persona, che non dirò nemmeno sotto testura, che mi ha raccontato la stessa cosa…», ha detto Barbara D’Urso nel suo Pomeriggio Cinque, prima che sulla vicenda, ribattezzata Aresgate, dal nome appunto della società di Tarallo, cadesse il silenzio perché Mediaset sarebbe stata diffidata proprio da Tarallo secondo Dagospia, che nel frattempo ha contattato quattro attrici che hanno lavorato a lungo col duo Losito-Tarallo: Nancy Brilli, Giuliana De Sio, Manuela Arcuri ed Èva Grimaldi.
Èva si limita a un «No comment » ma poi scrive «Ti voglio bene» sul profilo Instagram di Adua. Al contrario la Brilli racconta di essere stata «eliminata da un giorno all’altro dalle produzioni, con loro ho realizzato solo successi.
Non era gente cui con avessi particolarmente passione a lavorare. C’erano persone che non mi piacevano, la gestione non era chiara». Con lei nessuna manovra psicologica, ma qualche tentativo per un finto flirt sì: «Mi è stato consigliato di fidanzarmi con un attore. Non mi è parso il caso».
Tentativo fatto anche con Giuliana De Sio: «Una volta sul lancio di una fiction mi hanno chiesto di fingere un flirt, ho rifiutato e mi sono messa a ridere. Si sono anche offesi…». Un modus operandi che richiama alla mente la storia, dal 2015 al 2018, tra Gabriel Garko e Adua Del Vesco: tutti dicevano che erano una coppia più da copertina che reale.
E ora la conferma arriva dallo stesso Garko: «Ho voglia di vivere la mia vita con te come amica, come lo siamo sempre stati…», le dice l’attore leggendo in tv una lettera commovente in cui si mette a nudo parlando di quanto fosse infelice il bambino dentro di lui e, indirettamente, fa una sorta di coming out quando dice che esiste una favola che ha vissuto da solo «e che tanti chiamano il segreto di Pulcinella» aggiungendo che ora vorrebbe «avere la possibilità di dire perché è stato un segreto» e che «la verità scavalcherà ogni segnale di omertà».
Flirt finti e pressioni psicologiche che invece Manuela Arcuri respinge con forza e difende Tarallo, con cui ha lavorato per 15 anni («Gli anni più belli della mia vita»), sottolineando la sua generosità: «Un grandissimo produttore che ha creato attori totalmente sconosciuti che venivano dal nulla, gli ha dato un nome e li ha fatti lavorare…
Finché c’era lavoro era tutto rose e fiori, c’erano i soldi. Crollato lui è facile voltargli le spalle», dice l’attrice, secondo cui la riconoscenza è un dovere. Manuela non crede alle parole di Adua e Massimiliano e inoltre assicura la veridicità della sua breve storia con Garko. Intanto sui social dicono la loro Lorenzo Crespi e Francesco Testi che, in base alla sua esperienza con la Ares Film dice che era richiesta «assoluta dedizione al lavoro e l’impossibilità di avere legami affettivi stabili…
Il tutto era perfettamente chiaro e diventava una scelta consapevole». Mentre Crespi auspica che Adua venga protetta finito il Gf Vip «perché in pericolo» e tira in ballo «uomini potentissimi e politici ». Infine spunta un dettaglio inquietante: poco prima di morire Losito avrebbe inviato agli amici più cari una canzone scritta da lui in memoria della mamma morta e cantata da Adua Del Vesco dal titolo Sei sei sei che, tradotto in numeri, 666, richiama la sigla per identificare il diavolo.[/expander_maker]