Si è capito subito che dietro al tavolo di X-Factor era arrivata un’altra Emma. Più matura, più consapevole. E le prime puntate del talent lo hanno confermato. Lei è idealmente la somma degli altri giudici.
Ha la forza glamour di Mika, il fascino ribelle di Manuel Agnelli, la grinta ingenua di Hell Raton. E a tutto si aggiunge l’esperienza di un decennio ai livelli più alti e più complicati della musica, quella fatta di primi posti in classifica, di copertine, di tour estenuanti, di paparazzi e fake news.
Ad esempio, giusto un mese fa, è stata insultata sui social perché aveva offerto una cena «a un ragazzo nero che non ha abbastanza soldi per permettersi da mangiare» (così ha riportato Tweet News). Peccato che il ragazzo fosse in realtà la superstar americana del rap Kanye West, tra l’altro marito – forse in crisi – di Kim Kardashian.
Insomma, non certo uno sconosciuto. Ma di Emma non passa nulla in secondo piano, e difatti anche questa fake news ha scatenato i pro e i contro, le critiche e gli applausi. Tutto, come s’è visto, sul nulla. «Tutti quelli che mi stanno inondando di insulti sono la feccia di questo paese», ha scritto lei furibonda su Twitter.
Dopo questa palestra di gioie e dolori iniziata nell’edizione 2009/2010 di Amici (che poi ha vinto), a 36 anni Emma oggi è forse la giovane artista italiana più capace di capire la pancia del pubblico, i suoi umori e le sue intemperanze. Lo ha sperimentato anche con la sua malattia, un calvario ora finito ma che è iniziato quando aveva 24 anni.
Diagnosi terrificante: cancro all’utero e alle ovaie. «Sono uscita definitivamente dalla malattia», ha annunciato per fortuna alla fine di agosto, tra gli osanna dei milioni di fan e di chiunque abbia seguito la sua sofferenza. Tra l’altro, giusto un anno fa, aveva interrotto concerti e apparizioni proprio per un inatteso ritorno di quella maledizione, che sembrava non andarsene più. Quando le diagnosticarono il male faceva la commessa a Lecce, alla sera cantava nei piccoli locali della Puglia e aveva una voglia pazzesca di musica. Era stato suo padre Rosario ad aprirle le porte del favoloso mondo musicale quando
Emma Marrone aveva nove anni ed esordì nel gruppo Karadreon. Avrebbe potuto essere una toccata e fuga, un eccesso di amore paterno. È stato l’inizio. E anche i suoi amici ricordano quanta passione avesse e quanta forza riuscisse a trasferire a chiunque suonasse con lei.
Non a caso, affrontò subito l’operazione e si presentò al provino di Amici senza dire nulla a nessuno dei propri guai fisici. Fu presa, ovviamente. E, quando si esibì nelle prime puntate del “pomeridiano”, nell’autunno del 2009, colpì tutta la commissione (me compreso) per la forza pura e disperata che metteva al servizio della voce. «Questa si mangia tutti», era più o meno il commento di chi l’ascoltava.
Ed è accaduto esattamente così, perché il talento si riconosce subito, anche se nascosto sotto l’inesperienza, la goffaggine, l’insicura arroganza da debuttanti. In questi anni Emma ha fatto di tutto. È arrivata seconda a Sanremo (con Arriverà, cantato con i Modà), ma l’ha anche vinto (Non è l’inferno, 2012) e poi l’ha pure presentato nel 2015 con Carlo Conti, Arisa e Rocìo Munoz Morales.
Ha partecipato all’Eurovision Song Contest portando a casa il peggior risultato di sempre per un artista italiano (21° posto) ma forse la più grande esposizione mediatica perché il suo carattere, il suo inglese non proprio fluente, la sua grinta latina colpirono tutti. A proposito di Latina: è il titolo del suo ultimo singolo, firmato da Calcutta, Dardust e Tropico, trasmesso da tutte le radio. «Per baciarti le labbra non mi basta la voce, ma ho bisogno che tu ti ricordi di me», canta Emma.
E il dolce e furioso bisogno di farsi ricordare è uno degli inevitabili motori creativi di ogni grande artista, quindi anche di Emma. Che è una stella del pop italiano ma conserva lo spirito del debuttante a vita, di chi ogni volta gioca come se fosse l’ultima e quindi ci mette tutta l’energia che ha.
Forse per questo, proprio mentre si presentava tra i giurati di X-Factor, è uscito a bruciapelo C’hai ragione tu, la sua collaborazione con il giovane rapper Gianni Bismark. «Gianni mi ha scritto che appena sarebbe diventato “più grosso” mi avrebbe chiesto un feat [letteralmente un duetto, ndr]. Io gli ho risposto che con me non funziona così, perché conta la canzone ». Detto, fatto. E il brano è stato pubblicato in quattro e quattr’otto.
D’altronde, proprio dietro il tavolo di X-Factor, Emma mette in pratica ciò che ha imparato in questi anni. Da allieva a prof. Da debuttante a maestra. Non a caso durante le prime selezioni di questa edizione di X-Factor, si è commossa per il concorrente Giuseppe Roccuzzo, che ha scelto Promettimi di Elisa e ha toccato il cuore di tutti. Ma si è pure arrabbiata, come è giusto, con lo scalcagnato rapper Ngaty, che sbadigliava svogliato in attesa di esibirsi al casting. «Sei annoiato?», gli ha chiesto con il tono di chi non crede ai propri occhi. In questi due flash c’è la vera Emma, quella rinata dopo le fortune e le sfortune di dieci anni in prima fila. Quella dolce e appassionata. E quella spietata con chi non considera la musica come ha sempre fatto lei: una ragione di vita. Perciò attenzione: anche a questo giro, lei ci darà ancora tante sorprese.