Ezio Greggio, avete mai visto suo figlio Gabriele? Foto

Questo articolo in breve

Sarò sincero. Non parlo mai della mia vita privata, ma dopo tutto quello che abbiamo vissuto, dopo il lockdown e in questa nuova vita, il ruolo di padre assume un significato ancora più forte. Essere padre è bellissimo e io ci metto tutta la mia buona volontà. Avere dei figli è fantastico, vederli crescere sereni, aiutarli a realizzare i loro sogni che non devono essere assolutamente quelli dei genitori, assecondare le loro ispirazioni: questa è la vita!

I miei figli Gabriele e Giacomo sono i miei migliori amici. Gabriele ripercorre la mia strada, lavora nel cinema a Londra e recita in inglese. Giacomo è manager, sempre a Londra, per un grandissimo gruppo finanziario. “What else?” direbbe George Clooney». Ezio Greggio, patron del Festival de la Comedie di Montecarlo, uno tra i conduttori tv più amati, si mette a nudo per la prima volta e tra emozioni e risate parla

del suo ruolo di padre insieme con il figlio Gabriele. Un botta e risposta da leggere solo per “Chi”. «Per noi papà è un mito. Mio fratello e io siamo fortunati. Abbiamo avuto due genitori che, nonostante la separazione, ci hanno garantito un’infanzia felice, proteggendoci sempre».

Domanda. In che cosa siete simili? E in che cosa diversi? Ezio. «Basta guardare le mani: identiche. Eviterei i piedi (sorridono, ndr). Identici anche quelli. A lui ho trasmesso la passione per il cinema e soprattutto per la gavetta». Gabriele. «Ripercorrere la strada di papà è impossibile. Lui ha fatto la storia della tv. È partito da Telebiella e ha fatto la rivoluzione. Io parlo
quattro lingue e ho studiato a Monaco. Poi sono volato negli Stati Uniti e a Londra per studiare recitazione.

Tre anni fa mi sono laureato e sogno di fare l’attore». D. Il cognome “Greggio”: un vantaggio o uno svantaggio? Ezio. «Alcuni miei film hanno avuto un successo all’estero clamoroso: dalle Maldive al Giappone e a Malta, dove sono una star. Una volta inseguito dai fan, ho trovato rifugio dai frati. Ma anche lì mi hanno riconosciuto per i selfie». Gabriele. «Per me è un onore. Soprattutto quando all’estero lo fermavano persone di altre nazionalità. Un onore».

D. Vi confidate e scambiate consigli? Ezio. «Per me la gavetta è fondamentale. A lui dico di impegnarsi e di non mollare mai. Oggi è tutto più difficile, ma non bisogna abbandonare
i sogni». Gabriele. «Mio padre mi ha insegnato l’umiltà sopra ogni cosa. Lo osservo sul set e il rapporto con tutta la filiera è la sua forza». D. Un aneddoto che non scorderete mai? Ezio. «9 luglio 2006: abbiamo visto insieme la vittoria ai mondiali dell’Italia con in campo il nostro amico Alex Del Piero. Roba da maschi»