“Un giorno le zucchine dell’orto sono diventate troppe. Mi sono detta: facciamone un lavoro”

Questo articolo in breve

Valentina Stinga ha 31 anni, una laurea conseguita alla Bocconi in Marketing Management e un’impresa agricola che vende cassette di prodotti a clienti “abbonati”, tutte le settimane. Tra uno speech in Israele e uno in Turchia, Valentina organizza, monitora il lavoro per far crescere zucchine e pomodori.

Quelle zucchine e quei pomodori che l’hanno portata a diventare responsabile di Donne impresa Coldiretti della Campania. “Il progetto è quello di avere un giorno un laboratorio mio per le conserve, che sono il secondo step. Però davvero ho iniziato con le zucchine, su un terreno a Sorrento che mio padre aveva acquistato”.

Tre ettari che sono un sogno in quella zona, sotto un sole e con un terreno che regalano ortaggi carichi di sapore. Ma Valentina, ragazza bellissima e con una buone dose di ironia e auto ironia, ha iniziato a coltivare già a 23 anni. Perché è tornata a casa? “Vivere a Milano è il sogno di molti, soprattutto di chi ha fatto studi come i miei, ma..”. Ma? “Ma la mia terra, quella dove sono nata è stata un richiamo fortissimo, tra l’altro non sono figlia di agricoltori, non ho una tradizione familiare alle spalle, l’impresa di mio padre opera nei trasporti. Però a un certo punto lui ha comprato questo terreno e io mi sono decisa a tornare a casa”.

Valentina Stinga ha lavorato per Booking.com con notevole successo, ed è probabile che quelle conoscenze le siano servite per iniziare l’attività di imprenditrice agricola. Come? “Ho iniziato con un orto per gli amici – racconta – non è stato facile, tre ettari in questa parte del mondo non sono pochi ma neanche tanti per un’azienda agricola. Per me all’inizio è stato come un gioco. Poi le zucchine sono cresciute, sono diventate tante. Troppe. E allora mi sono detta: facciamone un lavoro”.

Valentina aveva 25 anni a quel tempo e ha iniziato con un blog, un po’ di social, e poi ha trasformato tutto in un business. Le prime cassette con più ortaggi le ha spedite nel 2017, tutto attraverso gruppi WhatsApp, Valentina spedisce cassette di prodotti di stagione una volta a settimana. “La produzione ovviamente non è infinita, quindi ho anche liste di attesa. Quando i clienti fissi vanno in vacanza o non hanno necessità dei prodotti mando a chi è in lista d’attesa. Insomma non si butta via nulla”. Durante il lockdown i clienti sono aumentati e le spedizioni sono andate anche oltre confine. Pagamento tutto alla consegna. L’anno scorso è iniziata anche la vendita di prodotti conservati, dall’orto ai barattoli. “Abbiamo olio, conserve di pomodoro e altri prodotti – spiega l’imprenditrice – ma non possiamo ancora farli noi, per un problema di tracciabilità. Ci affidiamo a un laboratorio esterno. Il prossimo step sarà quello di avere un laboratorio tutto nostro e produrre direttamente”.