Al Bano ha raccomandato la figlia Jasmine? Lui si difende cosi…

Questo articolo in breve

Pronto a difenderla. Al Bano accompagna per mano sua figlia Jasmine nella sua prima avventura televisiva importante. Dal 27 novembre, in prima serata su Raiuno, sono tra i giurati della prima edizione di The voice senior, la gara musicale dedicata ai talenti over 60.

Accanto a loro Loredana Bertè, Gigi D’Alessio e il rapper dementino, che avranno l’arduo compito di scovare la voce più originale in un grande show che vede Antonella Clerici nelle vesti di padrona di casa del talent. «Non sarò da solo, ma accanto a me ci sarà mia figlia e il nostro giudizio sarà quello di due generazioni a confronto», spiega Al Bano.

«Siamo accomunati dalla stessa passione per la musica e rivedo in lei lo stesso entusiasmo che avevo io alla sua età, quando ho lasciato Cellino San Marco per trasferirmi a Milano e inseguire il mio sogno di diventare un cantante di successo. Il mondo di Jasmine, per fortuna, è completamente diverso dal mio, visto che io non avevo niente, nemmeno una casa, e dormivo nel cantiere dove lavoravo».

Come vedi tua figlia nelle inediti vesti di giurata? «E la prima volta che partecipa a uno spettacolo televisivo dove lei è una delle protagoniste, e ne è strafelice. Jasmine è una ragazza molto matura e responsabile, sono sicuro che se la caverà bene. Non credo che avrà problemi, con un aiuto come quello di suo padre al suo fianco».

L’accuseranno di essere la solita raccomandata, visto che lei è una ragazza di 19 anni con poca esperienza e deve giudicare le esibizioni di cantanti over 60. «In realtà è stata la produzione del programma che l’ha voluta. E poi gli attacchi fanno parte del gioco. Se penso a quanti ne ho ricevuti io e continuo a riceverne…

L’importante è considerarli come avvertimenti, che nella maggior parte dei casi vanno evitati, ma che a volte vanno anche accettati. Se sei intelligente non possono che rafforzarti perché ti fanno capire se sei tu a trovarti dalla parte sbagliata o se lo sono le persone che ti prendono di mira». Sei contento che Jasmine abbia lasciato Cellino per vivere a Milano?

«Mi sarebbe piaciuto se fosse rimasta a Lecce, ma capisco la sua esigenza di uscire dalla realtà di provincia e la sostengo. Più viaggi e più ti si allarga la mente. Anche mio figlio Al Bano junior (detto Bido) vive e studia in Svizzera da due anni e, in fondo, preferisco così. Sono convinto che ogni persona debba conoscere il mondo per poter arrivare un giorno a dire: “Questo è il posto dove voglio vivere”. Io non ho avuto dubbi e ho scelto la mia amata Cellino San Marco».

La seconda ondata di Covid-19 ci sta mettendo a dura prova, sei preoccupato?
«Lo sono, come ovviamente lo siamo tutti. Mi auguro che venga decretata la morte di questo terribile virus il più presto possibile. Sono ottimista perché di virus in passato ce ne sono stati tanti, dalla peste al tifo, dalla tubercolosi alla Spagnola. Ce la faremo anche questa voltai».