Lazio Napoli streaming e diretta tv. Per la sfida dell’Olimpico contro il Napoli nel match della 13a giornata di Serie A di questa sera alle 20:45, il tecnico della Lazio Inzaghi, oltre ad Acerbi (se non ce la fa gioca Hoedt) ha un dubbio pure in attacco, dove c’è ballottaggio tra Caicedo e Correa per affiancare il goleador Ciro Immobile. Il centrocampo sarà invece lo stesso di Benevento (Lazzari-Milinkovic-Escalante-Luis Alberto-Marusic), mentre in difesa ai lati di Acerbi (o Hoedt) ci saranno Luiz Felipe e Radu. Tra i pali Reina, il grande ex della serata. Tutto pronto pronto per vedere Lazio Napoli Streaming.
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La Champions al momento è alle spalle. Per gli ottavi col Bayern se ne riparlerà a febbraio, ma ora la Lazio ha un bisogno estremo di fare punti per rimettere in carreggiata una classifica che la vede troppo indietro e a rischio di perdere il treno per l’Europa che conta. Simone Inzaghi lo sa, e lo sa anche Lotito che nei giorni scorsi si è fatto sentire con un blitz a Formello per dare la sveglia a Luis Alberto e compagni.
«Il mio rapporto con Lotito va al di la dei rapporti classici tra presidenti e allenatori», ribadisce Simone Inzaghi alla vigilia della sfida di stasera contro il Napoli di Gattuso. Di solito, sempre match molto equilibrati con l’ex tecnico rossonero. Ma ora la Lazio ci arriva con un’inerzia per la prima volta deficitaria. Un punto nelle ultime due partite tra Verona in casa e Benevento al Vigorito, che mettono i biancocelesti all’angolino costretti a un solo risultato prima della trasferta più difficile in casa del Milan capolista.
Il tecnico si sta giocando (ammesso che lo voglia veramente) l’ennesimo rinnovo, e al momento il patron qualche dubbio sulla possibilità di prolungare ancora il ciclo ce l’ha: «Con Lotito abbiamo parlato dopo il Bruges – ha rivelato Inzaghi – e dopo il pareggio di Benevento, era contento per la Champions ma si aspettava di più tra Verona e Benevento. Ma tra di noi non c’è nessun problema. Tornare a vincere sarebbe importantissimo, con il Napoli deve essere un nuovo inizio per quanto riguarda il campionato». Una buona notizia in difesa, recuperato Acerbi.
Un attacco da inventare stasera contro la Lazio e una difesa da potenziare martedì presso il Collegio di Garanzia del Coni a sezioni riunite: il presidente Aurelio De Laurentiis insisterà anche al terzo grado di giudizio nella richiesta di cancellazione del 3-0 a tavolino e della restituzione del punto di penalizzazione in classifica. La tre giorni capitolina del Napoli comincerà questa sera allo stadio Olimpico contro una Lazio desiderosa di dare una svolta al periodo-no. Ma la squadra di Rino Gattuso, pur avendo perso partita e due pedine fondamentali per l’attacco, è tornata dal match in casa dell’Inter con la convinzione ulteriore che tutto può succedere in questo campionato.
Oltre ad Osimhen, fuori caus dallo scorso 13 novembre, Ringhio dovrà fare a meno anche di Insigne (squalificato per un turno) e di Mertens (assente per almeno un mese a causa dell’infortunio alla caviglia), così da dare vita a un attacco inedito, con Politano a destra, Lozano a sinistra e Petagna punta centrale. A proposito dell’ex Spal, ha già segnato tre reti per una media gol in campionato di una ogni 102 minuti e stasera ritroverà la Lazio, contro la quale ha messo a segno il suo primo gol in Serie A, nell’agosto 2016 quando era in forza all’Atalanta. L’unico dubbio che Gattuso scioglierà soltanto all’ultimo momento, riguarda il ballottaggio tra Demme e Fabian Ruiz per far coppia con Bakayoko a centrocampo.
Appena ottanta chilometri. Tanta è la distanza che separa San Jose del Valle da Los Palacios Y Villafranca, i due piccoli centri dell’Andalusia in cui sono nati Luis Alberto e Fabian Ruiz.
Origini comuni, come comune è il talento che porta entrambi a dare del tu al pallone e a condizionare (di solito in senso positivo) le sorti delle rispettive squadre. In comune, però, i due spagnoli hanno quest’anno hanno anche qualche difficoltà ad esprimere appieno il rispettivo potenziale.
Per problemi ambientali il laziale, per questioni tattiche il napoletano. La sfida di stasera all’Olimpico costituisce per entrambi l’occasione per voltare pagina. Luis amletico Galeotto fu un post di troppo. Luis Alberto, circa un mese fa, si lamentò del ritardo nel pagamento degli stipendi nel giorno in cui veniva varato il nuovo aereo della Lazio. Seguirono polemiche, prese di posizione,marce indietro (solo parziali).
Ed anche una crisi (poi rientrata) tra il presidente Lotito e il club manager Peruzzi. Da allora Luis Alberto si è smarrito. Non del tutto, perché qualcosa di buono l’ha combinata. Ma senza la continuità e, soprattutto, l’essenzialità che lo aveva contraddistinto prima.
Va a sprazzi e, troppo spesso, dà l’impressione di giocare per sé più che per la squadra. Nei giorni scorsi ha promesso ai compagni che tornerà il vero Luis Alberto, quello capace di incidere sempre, specie con gli assist (nello scorso campionato ne fece 15, quest’anno è ancora a secco).
Lo ha fatto nel corso di un serrato confronto all’interno dello spogliatoio, in cui tutta la squadra si è impegnata a dare di più. Il match di stasera col Napoli è l’occasione giusta per la svolta. Fabian involuto Il talento di Fabian Ruiz è un dato di fatto. In discussione c’è la sua funzionalità nel centrocampo a due. A San Siro, mercoledì, Gattuso lo ha tenuto fuori, per fare spazio a Demme, meglio strutturato per agire da mediano. Stasera, invece, toccherà allo spagnolo giocare al fianco di Bakayoko.
È dall’inizio della stagione che il suo rendimento è inferiore alle aspettative. Un’involuzione che non è fisica, perché il giocatore percorre una decina di chilometri a partita. Il problema, probabilmente, è concentrato sulla posizione. Con la squadra al completo Fabian Ruiz ha evidenziato più di qualche difficoltà nell’impostazione, lenta e condizionata dai troppi tocchi al pallone prima di liberarsene.
L’anno scorso le sue reti furono determinanti per il finale di stagione e per arrivare in finale di Coppa Italia. Quest’anno è fermo ad un solo gol. Gattuso vuole renderlo funzionale al suo progetto. Tra l’altro proprio l’allenatore ne ha caldeggiato la conferma la scorsa estate, quando Real Madrid e Barcellona sarebbero stati disposti a investire 70 milioni di euro per ingaggiarlo. Ma De Laurentiis non ha mai valutato l’ipotesi.