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Più faticoso scappare o inseguire? Dilemma dibattuto a lungo nel calcio, ne sa qualcosa il Milan che negli anni d’oro ha mantenuto momenti di imbattibilità lunghissimi. Con Pioli è tornato ai livelli degli anni Novanta, in senso statistico, però gli ultimi passi falsi hanno riportato l’Inter molto vicina.
Il primo tentativo di fuga è già finito? Qualche indizio c’è, il Milan è molto penalizzato dagli infortuni. Ma ci sono anche motivi per sperare che il sogno scudetto del quale hanno parlato sia Maldini che Ibrahimovic non sia ancora destinato a svanire. Ecco le carte che la capolista può giocarsi per restare in testa.
La squadra ha vinto anche senza Ibra e adesso… Il Milan ha già dimostrato di poter fare a meno del suo totem, anche se nelle ultime gare è diventato sempre più difficile. Ma ha saputo farlo e Pioli assicura che non ci saranno contraccolpi psicologici nonostante l’ultimo imprevisto. «La squadra è solida, abbiamo soluzioni e siamo pronti». In più, si tratta forse di resistere soltanto per un paio di partite. Pioli, a domanda sulla necessità di un vice Ibra, ha risposto: «Non sarà l’infortunio a farci cambiare strategie, ma se qualcosa si potrà fare sul mercato, credo che la proprietà lo farà. Dipende dalle occasioni che si creeranno».
Per ora il primo obiettivo resta un difensore centrale (Kabak), però pare proprio che il Milan sia pronto a rinforzarsi in gennaio anche in altri settori. 2Da Sassuolo a Sassuolo, è un altro Pioli L’allenatore che sembrava a tempo è diventato padrone del campo, ha la massima fiducia dei giocatori che ha saputo motivare e migliorare dal punto di vista tattico. Il progetto convince e nel gruppo c’è armonia: pensare che proprio a Reggio Emilia, contro il Sassuolo, in luglio, Pioli venne confermato un po’ a sorpresa. La sua ascesa dall’estate in poi è stata rapida: ora è un punto fermo.
Torna Theo, l’intoccabile Riecco Hernandez, lo spagnolo che a Marassi non c’era e la sua mancanza si è sentita moltissimo. Fra l’altro Theo era da poco tornato al gol: la sua energia e il suo talento saranno fondamentali per vivacizzare la fascia sinistra, che al Milan ha dato tanto, anche nelle ultime partite dell’anno solare. Pioli lo ha fatto riposare contro il Genoa per non provocare guai peggiori: il francese è sempre più un uomochiave. 4Il Milan con la valigia funziona eccome. È una squadra che ha collezionato grandi numeri, come quello dei 2 gol (almeno) segnati a partita: sono 14 di fila, primato in Serie A.
Ma nonostante lo stop di Genova fa impressione soprattutto la striscia di imbattibilità in trasferta: la squadra di Pioli non perde dal 9 febbraio a casa Inter, però bisogna risalire al 22 dicembre 2019 per trovare una sconfitta davvero fuori città (a Bergamo). Quell’anno si chiuse proprio male, in questo il Milan ha raggiunto un equilibrio invidiabile. Perciò Pioli non trema, anche se gli infortuni pesano. E a ReggioEmilia, campo che gli ha portato fortuna mesi fa, cercherà ossigeno e punti per ricacciare indietro i vicini di casa.
Fino a due minuti dal termine dell’allenamento di ieri, la dirigenza del Milan continuava ad avere una convinzione: a gennaio non serve un vice-Ibra. L’ultimo infortunio dello svedese (ne parliamo a pagina 13), però, non può che cambiare i programmi. Programmi che, a dire il vero, Elliott aveva già iniziato a modificare, dando da settimane l’ok alla dirigenza per un investimento, oculato e ad ampio respiro, per un nuovo centravanti considerando le caratteristiche non da prima punta dei vari Rebic, Leao e compagnia. Essendoci un totem come Ibra, fondamentale nel suo ruolo in campo, ma anche nello spogliatoio, la proprietà vorrebbe un elemento che possa raccoglierne l’eredità nel tempo, non un altro “vecchietto” che ovviamente rischierebbe di pestarsi i piedi con lo svedese.
SI VALUTA MILIK
Da escludere – al momento, fra un mese chissà – un colpo alla Mandzukic o Giroud, per esempio (potrebbe esserci anche Pellé, in uscita dalla Cina), mentre bisognerebbe valutare costi (18 milioni) e tempi dell’inserimento di un giocatore come Milik (il polacco vive una situazione complessa a Napoli ed è nel mirino di diversi club). Fra i profili che il Milan sta valutando ci sono quelli del francese Edouard del Celtic, classe ’98 (ha segnato ai rossoneri nel match del 3 dicembre scorso), ma anche di Jovic (’97), sempre ai margini nel Real Madrid. In Italia viene seguito da tempo Scamacca, di proprietà del Sassuolo, ma in prestito al Genoa: potrebbe non essere una trattativa facile, ma l’Under 21 piace molto. Attenzione poi al ruolo di Mino Raiola: con il potente agente il club rossonero dovrà parlare dei rinnovi di Donnarumma e Romagnoli, ma anche affrontare il futuro di Ibrahimovic. Lo svedese nelle scorse settimane ha spiegato che giocherà finché se la sentirà e che potrebbe farlo ancora a Milano o in patria per avere la famiglia vicino, ma è chiaro che molto dipenderà da cosa succederà da gennaio a maggio e come risponderà il suo fisico. Tornando a Raiola, chissà che non possa proporre lui un suo assistito, come gli olandesi Malen del Psv, già 15 gol in 21 gare in stagione (ma il prezzo è altissimo); o Boadu dell’Az, in calo dopo un ’19-20 da urlo.
DA KABAK AL PAPU
La caccia a un vice-Ibra potrebbe modificare i piani di gennaio sul resto del mercato? La sensazione è che per rimanere in zona Champions e sognare, Pioli abbia comunque bisogno di un difensore centrale (Kabak rimane la prima scelta, davanti a Simakan e Lovato); mentre a centrocampo attenzione a eventuali movimenti in uscita di Krunic (a quel punto servirebbe un sostituto). E poi c’è la tentazione Papu Gomez: oggi il Milan ha altre priorità, vedi il rinnovo di Calhanoglu, ma a fine gennaio…