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Fate larga ai vecchi etti. Oppure; senza valere essere,., offensivi; fate largo alla gloria. Perché stasera al Franchi si troveranno uno di fronte all’altro due giocatori che nella loro lunga carriera hanno messo insieme qualcosa come 57 trofei fra campionati e coppe varie. Da una parte Franck Ribery; dall’altra Zlatan Ibrahimovic, Fiorentina-Milan sar à anche la loro partita, E’ vero; i viola puntano tanto su “baby Ibra” quel Dusan Vlahovic che ha nello svedese il proprio idolo e che è reduce dalla tripletta di Benevento, Così come il Milan contanti assenti soprattutto in avanti; spera nella resurrezione di Hakan Calhanogiu fin qui un solo gol in campionato; uno che quando vede viola si esalta (3 gol in sei sfide; 2 al Franchi}, Ma sono Ribery e Ibra i giocatori che con il loro carisma sanno tirar fuori qualcosa in più dai loro compagni.

C’È ANCORA FUTURO

Ribery; lo dice la lunga vita al Bayem, è stato soprattutto “Mr Bundesliga’Jcon ben 9 titoli messi insieme. Ibra ha girovagato di più; ha vinto ovunque; ma non ha giocato proprio in Germania, Zlatan di campionati ne ha vinti  più una ventina di coppe fra cui un Mondiale per club col Barcellona e un’Europa League col Manchester United. Gli manca la Champions; quella che Ribery ha ovviamente alzato al cielo con ibavaresi, in questo 2021 compiranno rispettivamente 38 anni Ribery (il prossimo 7 aprile} e 40 Ibrahimovic (il 3 ottobre}. Entrambi hanno il contratto in scadenza a giugno; ma nessuno dei due ha intenzione di smettere: «Sul prossimo anno non posso dire niente; al momento siamo qua – ha raccontato lo svedese giovedì notte dopo l’eliminazione dall’Europa League -. Voglio giocare per vincere; siamo secondi; bisogna continuare così per provare a vincere il campionato. Poi se arriviamo in Champions sarà bello; ma l’obiettivo è vincere un trofeo». Di abdicare Ibra non ci pensa.

Come dice lui; poi; per il futuro si vedrà. Ibra ha sempre fatto capire di voler rimanere; passando la palla a Maldini. La dirigenza e Pioli non hanno dubbi; però essere oppure no in Champions potrebbe cambiare il destino. Anche perché sul mercato andrà cercato un centravanti che permetta alla squadra di non trovarsi in difficoltà quando e se Ibra avrà nuovi acciacchi. ConMandzukicnon è andata bene finora, ma il croato era una toppa da mettere a gennaio in un mercato complicato. A fine stagione i calcoli saranno diversi e dipenderanno anche dalla coppa europea alla quale parteciperà il Diavolo. Belotti e Vialiovic, per esempio, sono due nomi da tenere ben presenti, due giocatori che però non sarebbe felici di fare la riserva a Ibra. Ieri in Portogallo “Record” dava i rossoneri sull’uruguaiano Darwin Nunez, 21 ernie attaccante del Benfica. E Ribery? Anche il francese non vuole dire addio. Secondo la “Bild” l’attaccante potrebbe tornare in Germania, dove è rimasta a vivere la famiglia, ma non è ancora da escludere il rinnovo con la Fiorentina. Senza dimenticale, in caso di promozione in A, la corte deH’amico Boateng per il Monza: «I momenti migliori della mia carriera calcistica li ho vissuti in Bunde-sliga – ha spiegato Ribery qualche giorno fa a Sky Germania -, ma è ancora troppo presto per parlare del mio futuro e oggi la mia priorità è la Fiorentina».

DUE ESEMPI

A San Siro all’andata terminò 2-0 per il Milani Ibra era assente per infortunio, Ribery fu stoppato da Donnarumma. Il viola – una sola rete in questa Serie A, con 6 assist in 20 partite – aveva segnato uno dei suoi gol più belli a Milano nella scorsa stagione, mentre manca ancora l’acuto al Franchi, stadio dove invece Ibrahimovic ha già messo la firma per tre volte, anche se proprio la scorsa annata gli fu annullato per un tocco involontario di mano uno dei suoi gol più belli da quando è tornato in Italia. Lo svedese è tornato giovedì dall’ultimo infortunio, a lui e alle sue 14 reti si aggrappa il Milan per rialzare la testa («Serve che Zlatan tomi per aiutare la squadra», ha dichiarato lo svedese dopo la gara con lo United). Cesare Prandelli ieri ha esaltato i due contendenti: «Penso che Ibra sia un esempio unico dove un giocatore arriva con la mentalità di sovvertire una situazione: questo ha fatto e questo vuol dire essere leader. Francie – ha aggiunto il tecnico viola – quando è in campo si sente sempre».

«Andremo di nuovo forte, dopo la sosta»: èia profezia di Stefano Pioli che sa anche di auspicio. Caduto l’impegno in Europa, dopo l’uscita di scena a testa alta di giovedì con lo United, il Milan adesso può dedicarsi al campionato, con la missione prioritaria di ritornare in Champions League, quindi di prenotare un posto tra le prime quattro. C’è la necessità, per il Diavolo, di riprendere il ritmo perché dietro le altre stanno iniziando a correre e, tolta la Roma, anche le rivali non avranno più impegni in Europa. Per Piolil’obiettivo è dunque affrontare undici partite come se fossero altrettante finali: frase fatta che tuttavia calza a pennello conio spirito rossonero in questa fase delicata del campionato, quella in cui si tirano le somme. Si comincia dalla Fiorentina, per Pioli un tuffo nel passato sempre speciale: «A Firenze ho vissuto tanto da giocatore e allenatore, e anche quanto successo con la tragedia di Davide. Sono cose che ti lasciano il segno, non sarà mai una partita nonnaie. Firenze e la Fiorentina sono più di un avversario per me, l’anno scorso ho ricevuto un’accoglienza che mi aveva davvero riempito di gioia. Sarà una gara complicata, ma abbiamo le qualità per fare bene. Probabilmente questa sarà la partita più dura, sia per la bravura degli avversari sia perché veniamo da un periodo dispendioso. Ma tutto questo non ci deve interessare. Dopo la sosta sono sicuro che andremo forte». Una certezza che Pioli testa ogni giorno in allenamento: «Sento che la squadra ha superato il momento delicato, le ultime prestazioni sono state da squadra forte, ha perso per episodi ma non ha fatto mancare convinzione e qualità Io mi aspetto un ottimo finale di campionato dalla mia formazione». Per arrivare lanciato all’ultima curva della stagione, il Diavolo ha bisogno del miglior Ibrahimovic e questo Pioli lo sa bene: «Zlatan ha sfruttato il minutaggio di giovedì, con la Fiorentina ci sarà Non sappiamo se avrà i 90 minuti ma la sua presenza è importante, ci darà tanto». E ci sarà la sfida sul campo tra l’asso svedese e Vlahovic, attaccante viola che non da oggi piace a tanti, Milan compreso: «E’ cresciuto molto bene, ho sempre apprezzato la sua volontà, è un lavoratore incredibile. Quando ti alleni così sei destinato a migliorare. Si tratta di un ottimo centravanti ma è giovane e starei attento ai paragoni. Spero continui a fare bene, dalla prossima gara». Sui singoli Pioli affronta l’argomento relativo aCalhanoglu, alla ricerca della migliore condizione: « Il Covid e gli infortuni ti impediscono di essere brillante. Calha è un giocatore importante per il Milan, adesso sta cercando di ritrovare la miglior condizione, presto tornerà a essere de-terminante». Su Bennacer: «Sta meglio, è la prima settimana in cui ha lavorato a ritmi alti, non penso che giocherà dall’inizio ma potrà essere utile». Sugli infortuni: «Sicuramente sono stati troppi, ci sono fra virgolette delle giustificazioni, in alcuni casi, qualcosa d è sfuggito e non dovrà ricapitare. Anche lo storico di un giocatore è importante, ci stiamo lavorando perché non siamo soddisfatti di questi numeri. E sicuramente Covid e partite ravvicinate hanno influito più del solito». Sull’eliminazione dall’ Europa League : «E’ stato un dispiacere forte, tuttavia usciamo da tale delusione ancora più consapevoli delle nostre qualità e sapendo che a certi livelli i particolari possono fare la differenza».

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