Il conduttore di L’eredità si appresta a raccogliere una pesante eredità. Flavio Insinua, infatti, condurrà Il pranzo è servito, che toma su Rai Uno in estate, subito dopo il Tg delle 13.30, a partire dal 28 giugno.
La notizia l’ha data in anteprima il sito davidemag-gio.it (ma è stata poi confermata da altri) che ricorda gli anni passati, ventotto, da quando è andata in onda l’ultima puntata dello storico programma Mediaset, che ha visto alla conduzione prima Corrado e poi Claudio Lippi e Davide Mengacci. Ora il format è stato acquisito dalla Rai, che ha deciso di ridare vita a una trasmissione che, soprattutto ai tempi del grande Corrado, aveva avuto un successo enorme e trasversale.
Non è la prima volta che Insinua si trova a ripercorrere la strada professionale di Corrado: già in passato aveva condotto La Corrida, altro storico programma ideato e condotto dall’indimenticato presentatore, inaugurando la collaborazione con la società Corima, di proprietà di Marina Donato, moglie di Corrado.
Quindi una sorta di “erede designato”. Il pranzo è servito non sarà però completamente identico alla trasmissione che molti di noi ricordano: nella versione originale del format era presente un maggiordomo, mentre in quella che si appresta a debuttare su Raiuno al suo posto ci saranno due delle “professoresse” che già affiancano Flavio nell’ Eredità. Nel segno della continuità.
Del resto, Insinna per gli ascolti è una garanzia, ed è anche per questo che è stato premiato con un nuovo impegno che lo terrà occupato anche nella pausa estiva.
I dati di ascolto dell’Eredità, nella fascia preserale (vale a dire quella che precede il telegiornale delle 20) sono eccellenti: Insinna è sempre vincente sulla diretta concorrenza, con uno share medio che supera ampiamente il 20 per cento. Nonostante questo, c’è chi storce il naso per la decisione presa dal direttore di rete Stefano Coletta.
Sul sito del quotidiano Libero è stato scritto che il conduttore più adatto per II pranzo è servito doveva essere Claudio Lippi: Corrado gli consegnò il testimone nel 1990, affidandogli in diretta Tv il destino del programma. Aveva tanta fiducia in lui da volerlo ufficialmente “battezzare” davanti alle telecamere. Dal canto suo Lippi ha sempre ribadito che gli sarebbe piaciuto ripetere quell’esperienza.
Invece tocca a Insinna, sempre più uomo di “punta” della Rai, tanto che pare ormai certo anche un suo clamoroso ritorno: quello nella veste di carabiniere, nella nuova serie di Don Matteo, la tredicesima, che è in preparazione e che si dovrebbe iniziare a girare a breve.
Del resto è proprio con il personaggio del severo ma bonario capitano Flavio Anceschi, irritato dal trovarsi sempre Terence Hill tra i piedi in ogni indagine, ma costretto poi a riconoscere il suo fiuto nell’individuare i colpevoli, che Insinna nel 2000 ha raggiunto la popolarità, dopo una carriera che fino a quel momento si era svolta senza troppi clamori tra cinema impegnato e teatro, e qualche parte non primaria nelle fiction televisive.
Da allora Insinna è diventato J un volto familiare per gli spettatori, cimentandosi anche nella conduzione, in cui ha messo a frutto le dosi di improvvisatore imparate alla scuola del grande Gigi Proietti.
Era il 2006 quando prendeva possesso dello studio di Affari tuoi e proprio con il “gioco dei pacchi” si è consacrato nel cuore dei telespettatori nel corso di complessive sei stagioni, nonostante le polemiche che lo hanno visto protagonista a seguito della diffusione di video registrati fuori onda, in cui parlava in modo sprezzante di alcuni concorrenti, e per i quali si è scusato pubblicamente. «Sul lavoro sono pignolo, ossessivo, incessante.
E so distruggere in un istante tutto il bello che ho costruito fino a un attimo prima. Sono bravissimo a passare subito dalla parte del torto. Uno nessuno centomila. Grido, litigo, urlo, dico cose che non penso perché vorrei che tutto fosse sempre perfetto. Odio i toni beceri ma poi sono un fenomeno a usarli. È successo tante volte (mi sono sempre scusato), potrebbe accadere ancora. Ma ci metto sempre la faccia. Sempre in prima fila.
Se adesso vi aspettate una lista di mie buone azioni, mi spiace, resterete delusi. Se avrete voglia o curiosità, le troverete da voi» scriveva su Facebook nel 2017. Il pubblico lo ha perdonato, e anche la Rai, tanto da affidargli la diffìcile “eredità” di Fabrizio Frizzi all Eredità: non pareva un programma adatto a lui, e invece, da tre stagioni, si è rivelato l’uomo giusto al posto giusto.
Che Insinna abbia un carattere “frizzantino” non è un mistero per nessuno ma, per contro, lontano dalle telecamere, è sempre in prima linea quando c’è da dare una mano. E ha fatto suo il detto secondo cui «la beneficenza si fa ma non si dice».
Nel 2015 aveva donato la sua barca Roxana a Medici Senza Frontiere, perché fosse utilizzata per soccorrere i siriani in fuga dalla guerra. Quando la rotta di salvataggio è stata chiusa Medici Senza Frontiere ha restituito la barca e Insinna ha deciso di venderla, donando il ricavato di 185 mila euro alla comunità di Sant’Egidio. Più di recente è stato intercettato a piazza del Popolo per popolarità. E questo vale anche per la sua sfera privata.
Il suo amore più grande è quello che lo lega alla sua famiglia d’origine e finora, nonostante abbia superato i cinquanta da un po’, non ne ha ancora messa su una sua. Alle nozze c’era andato vicino nel 2016: nel mese di agosto erano state rese note le pubblicazioni di nozze con l’autrice televisiva Graziamaria Dragani, ma il matrimonio è poi saltato all’improvviso. Oggi al fianco di Flavio c’è Adriana Riccio, che è una ex concorrente di Affari tuoi.
Novella 2000 li ha sorpresi a spasso insieme per le vie della Capitale solo poche settimane fa, proprio in concomitanza della manifestazione dei lavoratori dello spettacolo. Poco più che quarantenne, campionessa di arti marziali e istruttrice di taekwondo, è lei l’unica ad aver messo a tappeto tutte le sue resistenze. E chi sa se lo “scapolo d”oro” della Tv italiana finalmente si deciderà a capitolare.