Nata a Bologna il 18 giugno 1943 come Raffaella Maria Roberta Pelloni, definita la regina della televisione italiana, è stata un’artista a 360 gradi: showgirl, cantante, ballerina, attrice, conduttrice televisiva, radiofonica e autrice televisiva italiana. Raffaella Carrà ha avuto i una lunga e il ricca carriera, diventando icona della musica e della televisione in tutto il mondo. Nel corso della sua carriera ha venduto oltre 60 milioni di dischi.
Raffaella trascorre la sua infanzia a Bellaria-Igea Marina, vicino Rimini. A soli otto anni si trasferisce nella capitale per seguire Jia Ruskaia, fondatrice delf Accademia Nazionale di Danza di Roma. Precoce nelle arti, debutta prestissimo nel film Tormento del passato (interpreta Graziella e appare nei titoli con il vero nome, Raffaella Felloni).
Consegue il diploma presso il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, e subito dopo nel 1960 arriva il vero e proprio debutto cinematografico: il film è La lunga notte del e43, di Florestano Vancini. In seguito partecipa a diverse pellicole tra cui ricordiamo i Compagni (di Mario Monicelli, al fianco di Marcello Mastroianni).
Nel 1965 lavora sul set insieme a Frank Sin atra nel film II colonnello Von Ryan. Il debutto in televisione è in Tempo di danza, al fianco di Lelio Luttazzi, e nella commedia musicale Scaramucce, nel 1970 approda a Canzonissima, divenendo nota al grande pubblico. Così la Carrà diventa la prima showgirl del piccolo schermo in bianco e nero. L’ombelico scoperto sfoggiato durante la sigla mentre canta Ma che musica maestro! dà scandalo: la Carrà precorre i tempi.
Nel 1984 con Pronto, Raffaella, raggiunge ascolti straordinari per la fascia meridiana. Conduttrice di Domenica in sempre per la Rai, nel 1987 passa per un breve periodo a Canale 5, per poi tornare nel 1991 a Raiuno con la trasmissione Fantastico 12.
Dopo una parentesi quattro anni a Madrid, dove porta il programma Hola Raffaella per la televisione spagnola, rientra in Italia nel 1995 riproponendosi con successo in Carramba! Che sorpresa. Continua a raccogliere consensi presentando Carramba!
Che fortuna e Segreti e … bugie, sempre su Raiuno. Nel 2001 conduce il Festival di Sanremo, nel 2004 il programma Sogni, poi nel 2006 Amore, trasmissione dedicata alle adozioni a distanza.
Nel 2007 esce Raffica Corrà, raccolta videomusicale delle numerose sigle televisive che ha interpretato. Nel 2013 torna sul piccolo schermo su Raidue come coach del talent show The Voice of Italy ed esce il suo ultimo album Replay.
Nel 2015 conduce su Raiuno il talent show Forteforteforte. Del 2019 è il suo ultimo programma A raccontare comincia tu su Rai- tre. Nel novembre 2020 il quotidiano britannico The Guardian la descrive come la «pop star italiana che ha insegnato all’Europa la gioia del sesso». Una vita ricchissima, vissuta intensamente senza mai scivolare nella banalità e nella volgarità, un’esplosione di gioia estremamente contagiosa e soprattutto un grandissima professionalità: questa è stata Raffaella Garrà, un’artista completa, un’innovatrice e un’icona per l’Italia intera (e non solo).
Ha avuto due grandi amori e ha respinto Sinatra
A un intervistatore che le chiedeva come mai fosse diventata un’icona gay, Raffaella Carré rispose con una battuta: penso, disse riassumendo, che la domanda la farò incidere sulla mia tomba, perché me ne andrò senza aver saputo dare una risposta. In realtà, Raffaella Carré, la risposta l’aveva data prendendo posizione a favore delle adozioni da parte di coppie omosessuali, portando ad esempio se stessa.
Un padre eclissatosi quando lei aveva appena due anni, Raffaella era cresciuta con due donne, sua madre, che gestiva una piadineria a Bellaria, sulla riviera romagnola (di qui l’equivoco sulla sua città di origine: Raffaella era bolognese e orgogliosa di esserlo), e sua nonna.
«E non mi sembra di essere venuta male!», disse in un’altra intervista. L’unico suo cruccio, ha confidato Barbara Boncompagni dopo la sua scomparsa, è stato non aver avuto un figlio. Anche se la Carré negli anni in cui era stata la compagna dello scomparso presentatore e regista, aveva fatto da mamma alle tre figlie di Boncompagni, tra le quali Barbara. E poi, soleva dire, «ho due figli adottivi, sono i miei nipotoni», riferendosi a i figli di un suo fratello morto a soli 56 anni.
Due sono stati i grandi amori nella vita di Raffaella Carré: oltre a Boncompagni, il coreografo Sergio Japino. Dopo una relazione durata undici anni, i due erano rimasti amici e in ottimi rapporti. Tanto che a dare la notizia della scomparsa della Carré è stato proprio Japino. Si attribuiscono alla soubrette altri due amori: uno con il cantante Little Tony, l’altro con il mitico Frank Sinatra: entrambi li aveva conosciuti sul set, ma entrambi, raccontavano i beni informati, erano stati respinti.