Stefania Orlando si prepara a Tale e Quale Show

Questo articolo in breve

Era piccolina, stava ancora tra le braccia di mamma e papà, quando Stefania Orlando ha iniziato a capire che la musica sarebbe stata il carburante della sua vita. «Quando i miei genitori ascoltavano La banda, di Mina, cominciavo a muovere le gambe e agitare corpo e braccia rapita da quel sound che trovavo travolgente.

Crescendo mi sono appassionata a Gigliola Cinquetti: Alle porte del sole era uno dei brani preferiti dei miei e di mia nonna Filomena, a casa lo ascoltavamo sempre, capitava anche che coprissi la sua voce con la mia, cercando di imitarne la gestualità».

Finisce la frase e intona: “Alle porte del sole, ai confini del mare. Quante volte col pensiero ti ho portato insieme a me”. Che Stefania avesse una bella voce era noto, ma che fosse tanto limpida, profonda anche senza riscaldamento, così, d’emblée, ci spiazza. «Non ho fatto scuola di canto, ma in passato ho preso lezioni, seppure saltuarie. Fondamentalmente sono autodidatta e appassionata. Amo esibirmi, ho scritto una decina di canzoni, mio marito Simone Gianlorenzi è musicista e canto nella band Gli Orlando furiosi. Ma ora devo fare ancora di più. Molto di più…». Dal 17 settembre Stefania è tra le concorrenti di Tale e Quale Show, condotto da Carlo Conti, su Raiuno.

C’è più emozione o tensione da debutto? «Emozione, certamente, anche perché avevo fatto tre provini in passato, ero sempre lì lì per essere presa, ma solo quest’anno ce l’ho fatta. Confesso che ho anche un po’ di quella sana paura che ti dà adrenalina. Spero di divertirmi, emozionare e, soprattutto, non fare figuracce ».

Ride. «A volte mi chiedo: ma perché lo sto facendo? Avrò fatto bene ad accettare? La risposta è immediata: impegnati, ma buttati, con leggerezza. È comunque uno show, un gioco». Ma c’è pur sempre una gara e siete in undici. Quanto sei competitiva? «Con me stessa tantissimo, cerco sempre di dare il massimo, provando ad alzare l’asticella delle mie aspettative, così da combattere limiti e insicurezze che mi portano a vedere tutti migliori di me.

Non vivo, invece, la competitività con il gruppo con il quale mi confronto. Piuttosto mi capita di suscitarla e stimolarla». A Tale e Quale Show devi cantare e imitare gli artisti che ti vengono assegnati. Chi vorresti interpretare e chi, invece, speri che non ti capiti? «Vorrei imitare Gabriella Ferri, una donna intensa che aveva un modo struggente di cantare: quando la ascolto provo emozioni che mi scuotono.

E poi vorrei essere David Bowie per una notte: era alto e biondo, aveva una fisicità che ben si sposa con la mia. Avrei molto timore, invece, se mi venissero chieste prove alla Maria Callas: non sento nelle mie corde una vocalità lirica come la sua. Mi piace, certo, ma mi arrendo già. Penso che non la saprei rendere come merita». Sei reduce dall’esperienza al Grande Fratello Vip, su Canale 5, dove ti sei mostrata per sei mesi come mai prima d’ora. Pentita? «La rifarei subito.

È stata un’esperienza unica, irripetibile. Mi sono messa a nudo permettendo al pubblico di conoscermi e a me stessa di guardarmi dentro. È emerso il mio essere protettiva, paziente con chi mi sta accanto, riflessiva, pronta al conflitto ma anche a mettermi in discussione se ci sono problemi. In quel programma ho sollevato un velo e ho mostrato Stefania per come è».

Ora torni in Rai e, al contrario, devi travestirti, camuffarti, esibirti nei panni di qualcun altro. «Rientrare in Rai è come tornare a casa: è l’azienda nella quale sono cresciuta e il GF Vip è stata una meravigliosa pausa trascorsa a Mediaset.

Quanto al fatto che io mi debba camuffare, la cosa mi diverte moltissimo! Adoro i travestimenti, i trucchi scenici, gli eccessi in fatto di look. Sono una “sorcina” pazza di Renato Zero: per me è sempre stato il massimo, come artista e come stile. Anni fa ai concerti si vestiva e si truccava in modo sublime e io cercavo di emularlo.

Ho sempre amato anche il mondo delle drag queen, con i loro colori accesi, le paillettes, i modelli stupendi. Se adesso mi capiterà di indossare costumi scenici importanti, so già che mi darà soddisfazione». E se ti chiedessero di interpretare proprio il tuo idolo, Renato Zero… «Non riuscirei.

È unico, intoccabile, a mio avviso inimitabile. Pur amando le sue canzoni, nei miei spettacoli non le canto mai». Tuo marito Simone è un musicista. Ti sta aiutando a preparati per il debutto? «È molto contento, dice che Tale e Quale Show potrebbe essere proprio nelle mie corde. Non mi fa da coach, mi affido ai professionisti del programma che sono eccellenti. Certamente lui fa da supervisore a tutto ciò che faccio.

Il nostro incontro ha rappresentato per me una fusione totale: di anime, di vite, ma anche l’incontro di due stili musicali. Io gli ho dato un’iniezione pop, lui mi ha aperto gli occhi sul mondo del rock. Anche la musica ci ha uniti e ci ha fatto formare una famiglia». La vostra unione è datata 2008. Non avvertite mai la mancanza di un figlio? «Non ho mai sentito un forte desiderio di maternità. Quando ho incontrato Simone ho pensato che con la mia scelta l’avrei privato della gioie della paternità.

Ma lui, in modo tenero e intelligente, mi ha fatto capire da subito che possiamo essere una famiglia anche noi due con la nostra adorata cagnolina, la chihuahua Margot». Stefania ha i minuti contati, deve andare alle laboriose prove di trucco per il debutto televisivo. Mentre chiacchiera accavalla le gambe con grazia e sensualità insieme. «Esteticamente posso sembrare sexy, ma spesso ho modi da maschiaccio», sorride.

Ha il viso disteso, felice, come chi sa di stare affrontando una prova professionale entusiasmante. Ed è in linea perfetta: «Devo dire grazie alla genetica, innanzitutto. E alle camminate a passo svelto che spesso mi concedo. Ma non sono una sportivona e nemmeno mi privo di piccoli peccati di gola per mantenere la linea. Sono golosa: al croissant al mattino non rinuncio, e lo stesso vale per un buon piatto di pasta. Ma non mi privo neppure di un panino, con un bicchiere di vino che, come canta Al Bano, è la felicità».