Genoa – Roma dove vedere Streaming Gratis Diretta Live Tv (Serie A Ore 18:00 2021-22)

Questo articolo in breve

Dove e come vedere Genoa – Roma

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Un esordio che assomiglia più ad una montagna da scalare quello di Andriy Shevchenko che questa sera sfiderà la Roma di José Mourinho «un grande allenatore che ho sempre stimato, con carisma, mentalità vincente e grande professionalità». Ma lo farà in posizione di netto svantaggio e non solo per la classifica ma perché in settimana il tecnico ha perso anche il capitano Mimmo Crisci-to e l’attaccante Felipe Caicedo. «Purtroppo abbiamo tanti infortuni ma è soprattutto la perdita del capitano, un giocatore così, a pesare tanto in una partita difficile -ha ammesso Shevchenko -. Le cause? Penso che la condizione del campo sia la causa dell’infortunio di Crisci-to che è scivolato. Comunque ho già parlato con la società e ci siamo messi in moto per cambiare il terreno del centro sportivo. Però serve tempo e in questo momento tra allenamenti e tante gare in pochi giorni non ne abbiamo ma penso che dovremmo riuscirci in ogni caso prima di Natale». Quel tempo che manca a tutto il Grifone che fino alla sosta avrà un calendario durissimo prima che il mercato di gennaio possa stravolgere la rosa. Tanto che il Genoa di questa sera di certo non sarà quello pensato e immaginato da Sheva. «Metterò in campo una squadra competitiva ma il modulo sarà in base ai giocatori che avrò a disposizione». Poche scelte quindi, soprattutto in attacco e difesa, tanti assenti, oltre ai due citati anche Destro, Maksimovic, Fares, Bani senza contare gli ultimi recuperati come Hernani e Vanheusden oltre a Kallon fermo per metà settimana «chi è rientrato da infortuni lunghi ha bisogno di tempo» ma tanto entusiasmo. Da parte di tutto Tarnbiente, tifosi in primis. «Spero che questo entusiasmo ci possa aiutare in campo. Abbiamo bisogno dei nostri tifosi, del dodicesimo uomo. Sono sicuro che i ragazzi sentiranno questo affetto e faranno una bella partita. Anche in queste due settimane di allenamenti lo abbiamo sentito e c’è entusiasmo anche nella squadra. Sarà importante iniziare bene la gara, farlo con convinzione. I ragazzi dovranno scendere in campo con il carattere giusto, così facendo cresce la fiducia e trovi le condizioni migliori per giocare». Per uno che da giocatore era abituato a vincere campionati e coppe la lotta salvezza può sembrare strana, ma di certo Shevchenko non la teme: «Salvezza del Genoa come uno scudetto? Credo che il paragone sia più giusto con la Champions League vinta. Per noi la salvezza è tutto e adesso tutti i nostri pensieri sono rivolti al riuscire a fare punti. Dobbiamo fare tutto per arrivare a questo traguardo».

La positività in extremis di Cristante (più quella di Villar) lo ha messo di malumore. Anche perché, spiega Mourinho, «abbiamo buttato nella spazzatura tutto quello che ha provato fino a questo momento». José mastica amaro. E cavalca l’onda del disappunto, non rispondendo ad una domanda che pur partendo alla larga, aveva come scopo quello di fargli assumere una posizione sulle parole del gin Pinto che, qualche giorno fa, aveva detto no all’instant-team, lasciando intendere come a gennaio non bisognerà aspettarsi molto dal mercato. Il pretesto (postumo) è che nella premessa si faceva riferimento anche alle parole di Conte sul Tottenham (e lui del club inglese non parla, ndr). Il risultato però è che dii vuole malignare sull’umore del portoghese potrà farlo liberamente. Meno sul rapporto con Sheva, teso al Chelsea ma oramai rasserenato dal tempo: «È una domanda un po’ strana perché doveva essere facile decidere se quello che qualcuno ha detto è vero ose la verità è che abbiamo un buon feeling Ha fatto la storia, semplice. Secondo me ha dimostrato di avere una sua filosofia e di avere una leadership, magari tranquilla, ma forte. Gli auguro che gli succeda quello che è successo a me. Perdere la prima da allenatore di club e poi tanti successi. Gli voglio bene, per non dire benissimo».

Toma criptico quando gli viene chiesto qualcosa sulla formazione: «Stavolta non la sa nessuno, né i giocatori, néi procuratori, né il mio staff. Le vostre fonti (dice rivolto ai giornalisti, ndr) sono secche. Abbiamo tre terzini sinistri fuori, Cristante fijori, dobbiamo trovare soluzioni e magari ci sarà anche dii dovrà giocare in posizioni diverse dal solito. Vogliamo vincere, quando giochiamo è sempre così e le nostre partite sono sempre divertenti, tranne a Bodo dove si sono divertiti gli altri. Ma la formazione la sa una sola persona, io». Ancor più lingua di legno (copyright di Garcia) quando gli viene chiesto diZanioIo: «Le vostre fonti vi hanno detto che in due dei tre giorni abbiamo fatto lavoro con difesa a tre. Questo è vero, ma non dico come giocheremo. L’assenza di Bryan non influenza questa situazione, le posizioni in cui può giocare Nicolò le conoscono tutti». A questo punto, probabile che possa agire da trequartista con Pellegrini pronto a scalare in mediana. Del Genoa non si fida. Del resto anche a Verona, dopo l’avvicendamento del tecnico (Ihdor per Di Francesco), la Roma ha perso: «Saremo in emergenza noi e in emergenza loro. Ma sia noi sia il Genoa abbiamo bisogno di punti e sarà una partita emozionante». Nella quale si rivedrà in panchina, dopo 50 giorni di stop, Smalling.

Tutti abbiamo un luogo della memoria dove ritornare quando il presente morde il cuore. La sensazione forte è che per Goran Pandeve José Mourinho quel luogo sia lo stesso: i mesi interisti in cui in coppia conquistarono un “Triplete” che nel calcio italiano resterà indimenticabile. Ecco, proprio adesso che Genoa e Roma–tra infortuni e positività al Covid–sono costretti a leccarsi le ferite, l’attaccante e l’allenatore, a undici anni di distanza da quei giorni in cui si arrampicarono in cima all’Europa, devono ritrovare la verve dei giorni migliori. A fare da ponte a quel rapporto, poi, stasera ci sarà Andriy Shevchenko, all’esordio sulla panchina del Genoa e attaccante (prima malinconico, poi comprensivo) del Chelsea dello Special One. Non è un caso, in fondo, che sia proprio l’allenatore ucraino a santificare la presenza del macedone nella squadra titolare.

«Goran è una persona fantastica e sta lavorando benissimo, è molto disponibile. Ora valuteremo bene la situazione», spiega Shevchenko. Ma è assai probabile che in una squadra priva di Destro e Caicedo sarà il macedone (che ha sfidato il proprio allenatore all’ultimo Europeo)a guidare l’attacco genoano, memore dei 3 gol segnati in 27 gare fatte nell’Inter di Mou. Certo, il debutto dell’ucraino è complicato dalle assenze («la perdita di Criscito pesa tanto», ammette Shevchenko), ma è certo che per la sua prima in carriera alla guida di una squadra di club, l’allenatore rosso blù potrà contare sulla carica dell’ambiente. Obiettivo salvezza Il nuovo tecnico del Grifone ha poi citato Tolstoj («I guerrieri più forti di tutti sono il tempo e la pazienza»), riconoscendo come la salvezza «per noi quest’anno valga come una vittoria della Champions League. Farei questo paragone, tutti i nostri pensieri vanno in questa direzione». Shevchenko ha poi ribadito la sua stima nei confronti di Mourinho: «Con José ho un buonissimo rapporto.

Lo stimo come persona. Quando giocavo lui era sempre molto chiaro: in campo va chi sta meglio e io purtroppo avevo avuto tanti problemi dopo il mio arrivo al Chelsea».E poco importa che la sua prima sfida al tecnico portoghese (agosto 2003, finale di Supercoppa europea a Montecarlo) sia stata decisa da un suo gol (Milan-Porto 1-0). Altri tempi, altre storie. Ora a Sheva interessa il Genoa. Criscito si è infortunato in allenamento a Pegli «a causa delle condizioni del campo, ma la nuova proprietà mi ha garantito che il fondo verrà rifatto entro Natale». Gelo su Pinto Per parte sua, i problemi non mancano neppure allo Special One. Dopo aver ricambiato le belle parole di Sheva, si è intristito per le assenze. «Non so se giocheremo a tre o a quattro in difesa. Il lavoro che abbiamo fatto durante la settimana va nella spazzatura. Non ci sono dubbi. Quello che abbiamo provato e allenato, sia per l’attacco che per la difesa, lo abbiamo perso col forfeit di un giocatore importante come Cristante. Con tanti altri problemi che abbiamo, ad esempio tre terzini sinistri tutti fuori, dobbiamo trovare soluzioni. C’è gente che si deve “sacrificare” giocando in posizioni diverse e si deve adattare. È un momento di difficoltà». Non c’è dubbio, e lo si capisce anche per il nervosismo che Mourinho mostra quando gli viene chiesto se il progetto al Tottenham di Conte—che alla Gazzetta ha spiegato come gli serva tempo–possa essere simile a quello della Roma spiegato da Pintopo chi giorni fa.«Mourinho è allineato », aveva detto il g.m., ma lo Special One dice secco: «Prossima domanda». Certo, l’evocazione del Tottenham lo avrà irritato, ma un allenatore con la capacità dialettica del portoghese non avrebbe avuto difficoltà a rispondere solo sul piano Pinto per la Roma. Al solito, l’allineamento (o meno) si vedrà solo in base ai risultati.