Eleonora Giorgi adora la nuora Clizia Incorvaia e non vedo l’ora di diventare nonna

Questo articolo in breve

Un momento d’oro per Eleonora Giorgi, alle prese con tante belle novità sia per quello che riguarda la vita privata, che per ciò che concerne quella professionale. Dopo molti anni, infatti, l’attrice sente nuovamente divampare il fuoco artistico e pare che ci siano dei progetti in ballo con il cinema. Inoltre ha fatto le valigie per tornare a Roma per un motivo molto speciale: tra poco diventerà nonna per la prima volta. Di questo, e tanto altro, abbiamo chiacchierato con lei.

L’affetto per De Sica e Omelia Muti

Eleonora, di recente ha postato su Instagram uno scatto con Ornella Muti e Christian De Sica per dire loro quanto gli vuole bene. Esiste l’amicizia nello showbiz? «Christian e Ornella sono persone che stimo e per le quali nutro affetto. Christian è entrato nella mia vita prima del cinema: è un affetto che esula dall’essere stati partner professionali. Tra noi non c’è mai stata competizione, La nostra è un’amicizia del cuore: non ci vediamo né sentiamo troppo spesso, ma ci vogliamo bene, e so che lui me ne vuole tanto quanto gliene voglio io. Christian è un uomo di una cavalleria e gentilezza uniche, il partner ideale».

E con Ornella? Siete state le icone del cinema italiano, c’è mai stata rivalità? «La conosco sin da quando feci i primi film, abbiamo sempre nutrito un grande affetto reciproco anche se non ci siamo mai frequentate. Siamo state duramente in competizione senza soffrirne mai. C’è stata moltissima rivalità tra noi, ma vinceva lei nove a uno: in Italia si scrivevano ruoli per donne mediterranee e io, da biondina, avevo meno occasioni di lei perché lei incarna un determinato personaggio ed era fisica-mente avvantaggiata. Insemina, siamo sempre state rivali, ma senza che mai la rivalità diventasse personale, tanto che nel mio primo film scritto e diretto l’ho voluta come attrice protagonista».

Cos’avevano di più gli artisti di un tempo e cosa, invece, possono ancora imparare dai giovani? «Quel tempo si è cristallizzato. Non è solo un fenomeno italiano che vede Zanicchi, Vanoni e Berti al top: pensiamo a Mick Jagger che a 78 anni è sempre in vetta. La nostra generazione detiene ancora il potere, c’è una visibilità molto ancorata a noi che veniamo definiti “vecchi”.

La differenza con gli artisti di oggi è che è cambiata la comunicazione: si ottiene una popolarità immediata che rischia di bruciarsi in fretta. Penso ai Maneskin per i quali ho una stima immensa perché 1 sono portatori di un miscuglio  di culture: a 22 anni sono al top del mondo. E ora che faranno? Dovranno per forza ripetersi. Oggi è più facile arrivare, ma molto difficile restare.

Noi eravamo meno fluidi. I giovani artisti, invece, sono altro da noi: sono fluidi, flessibili, multitasking». Lei ha già individuato una sua possibile erede nel parterre attoriale attuale?
«Quando mi segnalarono come possibile erede di Monica Vitti, quasi svenni. Oggi non esiste più il tipo di cinema che facevo io pertanto è difficile individuare un’erede. Fisicamente Laura Chiatti potrebbe fare la parte di mia figlia, mi piace Matilda De Angelis ma non abbiamo niente in comune. Trovo fantastica Caterina De Angelis, quasi più brava di sua madre Margherita Buy».