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Sara la sua partita numero 100 in viola e Dusan Vlahovic la giocherà oggi da capocannoniere contro una delle squadre più trafitte nella sua ancor breve ma già luminosa carriera, la Sampdoria, 4 gol in altrettanti confronti. Non solo: il centravanti serbo taglierà questo traguardo al Franchi dove nelle ultime tre gare con Cagliari, Spezia e Milan, tutte battute, ha realizzato 6 reti. Lo farà davanti a Rocco Commisso che all’indomani dell’ultimo match casalingo cui assistette (3 ottobre col Napoli) prima di rientrare negli Usa annunciò con un comunicato che Dusan aveva deciso di non rinnovare nonostante «la proposta più ricca mai avanzata a un giocatore nella storia viola». Il patron nella circostanza ricordò che Vlahovic ha un contratto fino al 2023 e quindi «siamo sicuri che il calciatore, come ha sempre dimostrato, darà il suo contributo per aiutare la squadra a raggiungere gli obiettivi dimostrando la professionalità che lo ha sempre contraddistinto da quando è arrivato a Firenze col massimo rispetto verso i tifosi, i compagni, l’allenatore e tutta la società».

Detto e fatto. Da allora l’attaccante classe 2000 davvero non se più fermato dimostrando di essere forte in campo e caratterialmente, incurante dell’ostilità di tuia parte della tifoseria. Finora fra club e nazionale ha già fatto 18 reti in 21 partite: 13 con la Fiorentina (11 in campionato, compreso quello all’Empoli prima del tracollo viola finale, e 2 in Coppa Italia), 5 con la Serbia fra qualificazioni mondiali (obiettivo Qatar raggiunto) e amichevoli ed è appena entrato nella storia viola superando il record di Hamrin che risaliva al 1960:28 reti nello stesso anno solare contro le 27 del campione svedese. Ovviamente di fermarsi Vlahovic non ne ha alcuna intenzione avendo a cuore un altro obiettivo, contribuire a riportare Firenze in Europa.

E la sfida con la Samp diventa così, per lui e la sua squadra, l’occasione per cercare di riscattare subito l’amaro derby. Italiano, che ieri non ha parlato, se lo tiene stretto godendoselo finché sarà possibile. D’altronde il numero 9 è l’unico giocatore insostituibile di questa Fiorentina (metà dei 21 gol li ha segnati lui) che ancora non riesce a trovare continuità: 7 vittorie e altrettanti ko in 14 gare. Ieri Commisso ha incoraggiato tecnico e giocatori, complimentandosi per quanto fatto fin qui e invitandoli ad archiviare in fretta la delusione di sabato. Ce voglia di ripartire subito insomma nonostante un avversario temibile e in forma (gara speciale pure per Torreira alla prima da ex) e il nuovo stop di Castrovilli per sovraccarico al quadricipite destro. Qualcosa Italiano cambierà, potrebbe rilanciare Venuti e Sottil per far rifiatare Odriozola e uno tra Callejon e Saponara. Ma a Vlahovic proprio non rinuncia. Come dargli torto.

La Sampdoria è ripartita e non si vuole ter mare proprio sul più bello. Oggi a Firenze esame di maturità per i blucerchiati dopo li vittorie scacciacrisi con Salernitana e Verona. « La squadri deve avere sempre l’obiettivo di migliorare la sua posizione in classifica. Ognuno di noi nella vita di tutti i giorni devi cercare sempre di migliorarsi» dice il tecnico doriano Roberto D’Aversa che analizza i saliscendi viola: «Le squadri di Italiano si riconoscono.

Quando vanno in campo prediligono il possesso palla. La Fiorentina ha vinto 7 partite e ni ha perse altrettante. Ragionando su questo dato dobbiamo giocare con l’idea di aumentare il numero delle loro sconfitte. Arrivano da un ko come quella di Empoli. È un campionato particolare, basti pensare al fatto che noi a Empo li due mesi fa avevamo vinto largamente. Dobbiamo fan bene la fase difensiva e portare gli episodi dalla nostra parto: Gabbiadini scalpita per ritrovare una maglia da titolari ma «Caputo e Quagliarella stanno giocando molto bene io non li giudico dai pochi gol segnati. Non guardo il peli nell’uovo ma le prestazioni» dice ancora D’Aversa.

Di sicuro l’uomo più in forma di questa Sampdoria resta Antonie Candreva, autore di6 gol e 5 assistili queste prime 14 giornate. Numeri da nazionale: in questi giorni il nome dell’ interista è tornato tra i papabili del et Mancini per i play off mondiali «Che cosa ne penso di Candreva in nazionale? Visto come mi sono tornati i giocatori dalle nazionali ultimamente non sono mica d’accordo – sorride D’Aversa -. A parte gli scherzi credo, che Antonio per quello che sta facendo meriterebbe di sicuro la maglia azzurra. Sta bene mentalmente e fisicamente. Gli ho parlato e gli ho detto che deve porsi l’obiettivo di fare la sua stagione migliore.

Per ora ci sta riuscendo e deve continuare così». La dedica di Candreva all’infortunato Damsgaard dopo il gol al Verona non è passata inosservata. «Vuol dire che abbiamo una squadra fatta di uomini. Mi fa piacere che i calciatori siano amici. Aspettiamo il ritorno di Mikkel a braccia aperte».

A livello di formazione scelte obbligate o quasi: senza lo squalificato Ekdal spazio a Silva in mediana, Ferrari convocato nonostante fi problema al polso (potrebbe giocare Yoshida dall’inizio), qualche chance per Murru a sinistra al posto di Augello dopo la rete di sabato. «Mi auguro che per lui questo gol possa essere stata la svolta. Lo vedo in allenamento e ha qualità importanti. Ha avuto anche dei problemi fisici fin qui ma è sempre stato a disposizione» chiosa D Aversa che non si fida troppo dei giudizi degli ultimi giorni: «Non so se sia cambiata la percezione intorno alla Samp. Di sicuro abbiamo avuto poco tempo per preparare lagara di Firenze. Ma dobbiamo sempre pensare positivo».