Nel corso della sua lunga e turbolenta vita, Naomi Campbell ne ha viste e ne ha fatte di tutti i colori: da quella volta in cui il suo fidanzato dell’epoca, il campione di pugilato Mike Tyson, tentò di buttarla fuori da un’auto in movimento durante un acceso diverbio a quella volta in cui fu condannata ai lavori socialmente utili per avere tirato il telefonino contro la cameriera; da quella volta in
ghe da anni, al punto da doversi fare ricoverare in una clinica di riabilitazione.
Nonostante tutte queste vicende molto delicate, però, la top model britannica non si era mai trovata al centro dell’ attenzione per una vicenda grave come quella che la sta vedendo protagonista in questi giorni: la sua fondazione benefica è finita sotto indagine perché le autorità sospettano che Naomi abbia tenuto per sé gran parte dei soldi raccolti, dando ai bisognosi solo le “briciole”. Una accusa infamante che, se confermata, trascinerebbe la modella in uno scandalo senza fine.
Ma procediamo con ordine: nel 2005, Naomi Campbell ha dato vita a Fashion For Relief, la fondazione benefica che, in questi anni, l’ha portata a organizzare moltissimi eventi. «Nelson Mandela, che io considero come un nonno e un mentore, è stato la mia ispirazione per fondare Fashion For Relief», ha raccontato Naomi. «Lui mi ha sempre detto di usare la mia voce per parlare a favore delle cause che mi stanno a cuore, di farmi sen guerra in Siria».
Le belle parole di Naomi, però, non sono bastate a convincere la Charity Commission, cioè l’ente britannico che si occupa di vigilare sulle associazioni benefiche, che ha deciso di vedere chiaro sui conti della fondazione della supermodella. «La commissione sta controllando ogni documento di Fashion For Relief per valutare se Naomi Campbell e le due fiduciarie che gestiscono con lei la fondazione, Bianka Hellmich e Veronica Sylvia Wing Wai Au Chou, hanno esercitato propriamente i loro doveri legali e le loro responsabilità di amministratrici previsti dalla legislazione delle organizzazioni benefiche», spiega il quotidiano inglese The Guardian.
La commissione di controllo ha deciso di agire dopo che la fondazione di Naomi Campbell ha organizzato un evento benefico a Londra, in collaborazione con la fondazione benefica che fa capo al sindaco della capitale inglese Sadiq Khan, e poi avrebbe tenuto per sé tutti i soldi incassati. In particolare, Naomi avrebbe dovuto devolvere circa cinquantamila euro per organizzare corsi professionali destinati ai giovani poveri. Invece i soldi non sono mai arrivati.
Così come non sono mai arrivati all’ente di controllo i bilanci di Fashion For Relief per il 2020: da ormai molti mesi, la fondazione di Naomi avrebbe dovuto fare sapere quanti soldi aveva raccolto nel 2020 e come li aveva spesi, ma non l’ha ancora fatto.
Inoltre analizzando i dati del 2019, gli ultimi a disposizione della commissione, si è scoperto che quell’anno Fashion For Relief ha raccolto oltre due milioni e cento-mila euro ma ne ha destinati in beneficenza appena seimilacinquecento. Proprio così, avete letto bene: la fondazione di Naomi ha raccolto oltre due milioni di euro e ha dato ai bisognosi poco più di seimilacinquecento euro.
Tutti gli altri soldi che fine hanno fatto? È proprio quello che sì chiedono le autorità.
Stando al bilancio della fondazione, circa un milione e novecentomila euro sarebbero stati spesi per organizzare gli eventi benefici, mentre centoventicinquemila euro sarebbero finiti nelle tasche di Bianka HelImich, una delle fiduciarie. H resto non è chiaro. E ora tocca alle autorità stabilire se Naomi Campbell è responsabile di avere tenuto per sé i soldi destinati ai bisognosi.
In attesa dei risultati dell’indagine, una cosa è certa: pur essendo considerata una delle donne più belle del nostro tempo, pur essendo una delle modelle più ricche e famose al mondo, Naomi Campbell non riesce proprio a stare lontano dai guai.