La partita Torino – Bologna si giocherà oggi 12 Dicembre 2021 alle ore 12.30. Sarà un’esclusiva DAZN, detentore dei diritti di 10 partite su 10 per ogni giornata di Serie A, di cui 3 in co-esclusiva con Sky Sport. La gara sarà visibile in streaming, attraverso il download dell’app ufficiale dell’emittente – con relativa iscrizione e abbonamento – o attraverso una qualsiasi Smart TV. Da quest’anno, con l’acquisto del DAZN box sarà possibile inoltre avere un canale digitale dedicato con i migliori contenuti scelti giorno per giorno. Si sconsiglia categoricamente l’utilizzo di siti pirata per la visione della gara. Sarà disponibile anche sul sito una diretta testuale per seguire la partita: un evento non solo attesissimo dai tifosi azzurri, ma che sarà seguito in tutto il mondo.
E dire che non era stato neanche sgradevole, a ‘sto giro, Cairo. Chiamato da Radio Deejay all’ora di pranzo per parlare di Toro, lia prima celiato («era da un po’ che non mi telefonavate») per poi lanciarsi subito in una descrizione di Juric che nelle intenzioni – almeno in base ai suoi parametri – voleva suonare gratificante. Quasi un magnanimo colpo di spugna su certe ruvide uscite dell’allenatore, che in casa granata avevano più volte creato stati di alterazione progressiva: a partire da quell’invito agostano a darsi una sveglia negli ultimi giorni del mercato. Che fa, presidente: concilia?
Ha conciliato. «Io credo che la franchezza sia giusta, Juric è arrivato in tuia situazione sicuramente non brillante, cercava qualcosa che fosse affine al suo gioco, era giusto si facesse sentire. Preferisco mi si dicano le cose quando si è ancora in tempo per intervenire, invece di lamentarsi dopo».
Un complimento, insomma, seppur velato di potenziali rimproveri retroattivi Come a dire: alla fine abbiamo fatto quanto ci hai chiesto – la line a peraltro che da mesi portano avanti! media e diti da Cairo, in modo da poter dirottare solo sul tecnico eventuali risultati negativi – e ora siamo fiduciosi che ci forai vedere delle belle cose. Infatti «Di Juric sono contento, è un allenatore con grandi qualità. Ha dato alla squadra un gioco, un modo di stare in campo, una capacità di stare alti, giocando uno contro uno. I ragazzi lo seguono molto, perché ha le idee molto chiare.
Abbiamo qualche punto in meno rispetto a quelli che avremmo meritato, evidentemente qualcosa è mancato e dobbiamo lavorarci». Juric, chiaro. Il classico armiamoci e partite. Al croato sarebbe dunque stato servito un piatto ricco e vario, senza ovviamente alcun riferimento alle tempistiche ansiogene e contro producenti sul piano dell’inserimento tattico e della preparazione atletica richiesta da un tecnico che i giocatori li spreme, cosa ben nota.
La verità è che al Torino conoscevano sì Juric, ma si illudevano di poterlo gestire, circoscrivere negli slanci dialettici e magari in qualche modo blandire complice un ingaggio da due milioni l’anno. Juric invece non conosceva il Torino, ma pure lui si era illuso: di poterlo guidare e redimere, focendosi ascoltare proprio in virtù di quei due milioni che di sicuro non dai a qualcuno se non lo ritieni all’altezza di segnare un nuovo corso.
Qui sta l’equivoco, speriamo ancora superabile. E qui, infatti, a Juric è scappata la pazienza che si era imposto negli ultimi tempi un po’ grami Non è polemico né pretestuoso, Juric, però detesta l’ipocrisia: e ne ha squarciato, per primo, il velo che da lustri oscura e intristisce la casa granata. Dove da anni e anni in tanti – tra allenatori, dirigenti, collaboratori, inservienti -si lamentano delle politiche e dei modi di Cairo ma poi ci si sono sempre adeguati, fino ad accollarsi ogni responsabilità per conto di chi li stipendia (o stipendiava).
Chi mai ha smesso di denunciare le incongruenze tra la luffa delle parole e l’inconsistenza dei fatti, sconcertati dalla realtà virtuale che Cairo sa ancora (far) raccontare e disegnare, sono i tifosi Che ieri hanno letto pure un’altra frase, del patron. « Pentito di aver preso il Toro? No, mai. Sono contento. È una squadra che mi fabattere il cuore, ha i miei stessi valori: non mollare mai nella vita». E la loro reazione è stata ben più scomposta di quella di Juric. La quale, comunque, basta a non escludere il rischio di ritorsioni future, alla prima luna storta. Chissà se ieri sera la apprezzava ancora così tanto, Cairo, la franchezza di Ivan il Credibile.