Sono una persona molto decisa. So cosa voglio e tendo a fare tutto il possibile per ottenerlo. Non ho mai avuto piani B, voglio fare la cantante e basta. Sto studiando duramente perché i miei genitori mi hanno insegnato che lo spirito di sacrificio, l’impegno e il lavoro, nella vita sono tutto».
A parlare è Matilde Caressa, la figlia della conduttrice tv di programmi di cucina Benedetta Parodi e del giornalista Fabio Caressa. Domanda. Ha sempre avuto le idee così chiare? Risposta. «Sì, ho sempre voluto cantare. Non c’è stato un momento preciso in cui ho detto “faccio la cantante”, è una passione che è cresciuta con me. Quando ho detto ai miei che avrei voluto fare un’università particolare mi hanno risposto di seguire le mie passioni. Credono molto in me e, a volte, quando non lo faccio io, mi spingono loro a farlo. Confesso che, da quando sono piccola, mi esercito nella mia cameretta a fare interviste per quando diventerò famosa».
D. Che cosa studia? R. «Sono al primo anno del Cpm, un’università di musica e canto. Praticamente canto da quando mi sveglio a quando vado a dormire!». D. Che infanzia è stata la sua? R. «Molto felice. Giocavo sempre con la mia sorellina Eleonora, che è anche la mia migliore amica».
D. Com’è stato crescere con due genitori famosi? R. «Sono molto fortunata ad avere due genitori stupendi, che mi amano tantissimo. Quando sei piccola, mentre cerchi di formarti una tua identità, essere “figlia di” può risultare difficile, possono darti fastidio i pregiudizi. Crescendo è una cosa che invece impari ad accettare e apprezzare, perché vieni riconosciuta come figlia di due belle persone».
D. Come ha vissuto la notorietà dei suoi genitori? R. «All’inizio rimanevo stranita e mi chiedevo perché degli sconosciuti volessero delle foto di mia madre, poi ci fai l’abitudine. Dentro di me ho sempre pensato: “Un giorno ce le chiederanno insieme, quando sarò una rockstar!”».
D. Ci sono più vantaggi o svantaggi a essere figlia di una persona famosa? R. «Assolutamente vantaggi, sono abituata a questo mondo, avendolo visto sempre da vicino grazie ai miei genitori. Se e quando diventerò una cantante famosa, ne conoscerò già le logiche. Non ci sono svantaggi, ora che so chi è Matilde oltre a essere la figlia di Benedetta Parodi e Fabio Caressa».
D. Pregi e difetti che ha preso da loro? R. «Da mia madre spero di aver preso la gentilezza. Da mio padre il carattere forte e passionale e la consapevolezza che se vuoi fare una cosa la fai. Il difetto è una eccessiva sensibilità». D. Non ha detto un difetto di sua madre… R. «Non saprei, andiamo così d’accordo… È la mia persona preferita!». D. Ha mai pensato di intraprendere le carriere dei suoi? R. «Mai: sono pessima a cucinare e non seguo il calcio».
D. Davvero non sa cucinare? R. «So cucinare due cose e sono le uniche che preparo quando sono sola: gli hamburger vegetali già pronti – che a volte scaldo anche male e rimangono freddi dentro – e le omelette, che mi ha insegnato a fare mamma. A gennaio mi trasferirò ma farò cucinare la mia coinquilina». D. Ricorda la prima volta che ha visto i suoi genitori in tv? R. «No, ero piccolissima. Il primo ricordo è di mamma al telegiornale. Ma è da quando sono nata che li vedo lì».
D. Su Instagram la sua bio è “scrivo e canto”. Cosa e quando scrive? R. «Scrivo canzoni da sempre. La mia prima canzone l’ho scritta per la nascita di mio fratello. Non era un capolavoro, ma ho sempre scritto, di getto, di tutto quello che mi succede».
D. Cosa la ispira e dove scrive? R. «Nelle note del mio telefono. Se vivo una situazione particolare, sento una frase da un mio amico o in un film, l’appunto e poi la rielaboro. Ho 700 mila note e 800 memo vocali. Scrivo di quello che vivo. Lo trovo liberatorio. Ho anche un diario segreto. E poi amo leggere. Scrivere unisce la mia passione per la letteratura e la musica, i miei due grandi amori».
D. Sono curati anche i suoi look: ha icone di riferimento? R. «Vado spesso su Pinterest per trovare ispirazioni e creare outfit diversi. Icone? Emma Chamberlain e Olivia Rodrigo: sono pazzesche». D. Ci sarà un album in arrivo? R. «Sì. Sto lavorando da un po’ di tempo a un mio estratto. Siamo ancora nella fase di scrittura. Prima ho voluto capire chi fossi come artista e che genere volessi fare. Adesso dobbiamo cercare le canzoni giuste, poi uscirà qualcosa, ma per ora non posso dire altro!».