Pio e Amedeo: ”Non sbandieriamo ai quattro venti la nostra vita privata”

Dopo la consacrazione in tv, il duo più scorretto e trasgressivo del panorama comico italiano toma sul grande schermo con “Belli Ciao”, il nuovo film di Gennaro Nunziante che al debutto ha conquistato la vetta al botteghino: «Per noi è stato un “allenatore”, ci ha insegnato che il cinema è una cosa seria». «I social? Non sbandieriamo ai quattro venti la nostra vita privata. Ormai si vive per il consenso, anche a scapito della verità»

Pio e Amedeo sono al cinema con Belli Ciao. Un film in cui mantengono la loro vena comica ma con uno spirito meno dissacrante e scorretto del solito. Per la prima volta la loro comicità è stata rimodulata da Gennaro Nunziante, regista dei grandi successi di Checco Zalone, come Sole a catinelle e Quo vado? Non per caso il film, nel primo giorno in sala, ha incassato quasi 500mila euro.

I protagonisti del film sono due amici che si perdono di vista e si rincrociano da adulti, scontrandosi sull’eterna dicotomia tra Nord e Sud. Quanto c’è di autobiografico? Pio: «C’è molto. Io vivo a Milano, mia figlia è nata qui, mentre Amedeo ha scelto di rimanere a Foggia. Spesso parliamo e ci scontriamo su dove si viva meglio».

Amedeo: «La distanza non è un fattore che ci allontana. Fare questo mestiere da soli è complicato. Non pensate che sia tutto semplice: si tratta di una professione sopravvalutata ed effimera. Il segreto è godersi il momento e con Pio condividiamo questa consapevolezza. Oggi siamo qui a godere di questo successo, ma domani potrebbe essere diverso. E va bene così».

Nel film emerge uno stile diverso dal solito. In che modo avete ridisegnato la vostra comicità? Pio: «Gennaro Nunziante per noi è stato una sorta di allenatore. Ha saputo contenere due pazzi, ha preso le nostre migliori qualità mettendole al servizio della storia. La comicità può essere alta, bassa, media, ma la credibilità è tutto. Ci siamo divertiti a costruire qualche cosa che avesse credibilità e solidità».

Il vostro stile non è stato troppo edulcorato? Amedeo: «Quando lavoriamo in tv cerchiamo di portare la leggerezza, anche provando a eccedere. Il film non doveva essere uguale e, probabilmente, siamo diversi da come ci conosce il pubblico. E poi a noi piace spiazzare! Che poi, comicità attenuata fino a un certo punto… visto che trattiamo i meridionali come gli ex alcolisti anonimi!».
Pio: «All’inizio temevo che avremmo fatto un film troppo asettico, senza parolacce.

Ma Gennaro ci ha insegnato che il cinema è una cosa seria». Com’è stata l’esperienza di affidarsi a qualcuno e passare dal lavoro in due a un cast intero? Amedeo: «Tutto è andato nel migliore dei modi. Gennaro non ci ha snaturato ma ci ha moderato, riportandoci di tanto in tanto sulla via giusta. E aveva ragione lui. Per quanto riguarda il resto del cast, abbiamo la fortuna di aver avuto un’empatia immediata con tutti. Alla fine si potrà dire di noi che siamo mediocri, ignoranti o poco capaci… ma non siamo brutte persone (ndr: ride)’.».

Che opinione avete dei social? Pio: «Anche noi li usiamo, ma per prendere in giro gli altri devi prima prendere in giro te stesso. Li usiamo, ma mai in modo estremo. Ad esempio, non sbandieriamo ai quattro venti la nostra vita privata. C’è un’estremizzazione dell’apparire, si fa di tutto pur di rivendicare sul web uno stato sociale che non esiste o che non ci appartiene. Se pensiamo che alcune persone vanno al ristorante per fare un video… Si vive per il consenso anche a scapito della verità».

Amedeo: «Credo che la cultura dell’apparire ci stia sovrastando. C’è gente, e credo sappiate a chi mi riferisco (ndr: Fedez), che quando torna a casa dopo una lunga assenza, prima di entrare avvia la diretta per mostrare quanto è mancato al proprio figlio. Io faccio esattamente il contrario. Se non vedo i miei figli da molto, preferisco spegnere il cellulare e dedicarmi a loro».
Il 2021 è stato un anno intenso per la vostra carriera. E ora?
Pio: «Torneremo in tv con un’altra cosa che farà molto discutere nella prossima primavera e poi sicuramente con la seconda edizione di Felicissima sera. E, chissà, magari faremo un altro film…».