La vera storia di Giovanna Civitillo con suo marito Amadeus

La valigia è quasi pronta, mancano giusto i dettagli. Il viaggio di Giovanna Civitillo sta per iniziare, un’altra volta in direzione Sanremo, la terza. «Emozione ed entusiasmo sono fortissimi. È come se quel luogo mi portasse a rivivere ogni volta le sensazioni di un debutto».

Torna all’Ariston da moglie fiera di Amadeus, conduttore e direttore artistico dell’edizione numero 72 (dall’1 al 5 febbraio su Raiuno), e torna anche da super inviata de La vita in diretta per raccontare il Festival con collegamenti e clip. Sei pronta Giovanna? «Non vedo l’ora che si concretizzi l’immenso lavoro che mio marito, con tutta la squadra, ha fatto con passione, impegno, dedizione totali sin dal primo momento in cui ha accettato l’incarico.

Ascolta le canzoni da mesi, ininterrottamente, a tutto volume nelle cuffiette, e se gli parli non ti risponde perché è troppo concentrato. Conosce di ogni brano accordi e parole a memoria, eppure mi racconta di continuo di sfumature nuove ed entusiasmanti. Lui adora la musica: da anni ormai la sente con una mega cassa che abbiamo in casa e che lo segue ovunque, anche in bagno quando si fa la doccia.

Quanto a me: sono super carica! Quando Alberto Matano mi ha proposto di lavorare sul campo, come due anni, fa ho accettato subito. Anzi, prima mi sono confrontata con Ama». Sentivi bisogno di un nullaosta? «Affatto. Ragiono e scelgo sempre con la mia testa, sono molto indipendente e Ama mi lascia carta bianca. Ma noi parliamo di tutto, ci consigliamo, ascoltiamo l’uno il punto di vista dell’altra, sia sul lavoro sia, soprattutto, nella dimensione privata.

Ci sono rispetto, stima e, dopo quasi vent’anni, ci unisce un reciproco sostegno d’amore. Quando siamo insieme siamo compatti, forti. Grazie a lui ho scoperto che cosa significa quando l’io si trasforma in noi». Spiegaci meglio. «Nasco determinata, volitiva e fondamentalmente egoista. Ho sempre pensato a me stessa e, sin da piccola, avevo le idee chiare: volevo fare la ballerina. A 8 anni mi sono iscritta a una scuola di danza, a 18, dopo il diploma, ho iniziato a fare provini a raffica e a lavorare tantissimo.

Fino ai 25 anni esisteva solo il lavoro e la realizzazione del mio sogno. Poi è arrivata l’Eredità, ho conosciuto Amadeus. Io stavo sulle mie, non davo confidenza, lui dopo un po’ ha iniziato a corteggiarmi in modo romantico, galante. Ci siamo innamorati e sono cambiate le mie priorità. Volevo stargli accanto, costruire la nostra coppia, per questo ho rinunciato a lavori in altre città, che mi avrebbero portata ad allontanarmi.

Non possiamo fare a meno l’uno dell’altra, dire no è stato quindi spontaneo. Dopo la nascita di nostro figlio Josè, tredici anni fa, la mia vita è cambiata. Lui e Ama sono il centro del mio mondo». A distanza di anni hai rimpianti? «Nessuno. Le mie soddisfazioni me le sono prese tutte: ho partecipato a tanti programmi in Tv, spettacoli a teatro, ho seguito Claudio Baglioni in tour. Ero giovane, volevo ballare, l’ho fatto». Siete legati da quasi vent’anni.

Qual è il vostro segreto? «Non dare nulla per scontato. Avere premure e attenzioni che fanno sentire amati e tengono acceso l’amore. Ritagliarsi piccoli momenti solo per noi, una cena, un pranzo, e viverli con emozione. Ama è sempre molto impegnato con il lavoro, ma riesce a essere un marito e un papà davvero presente». È romantico? «Un po’, ma lo sono di più io. Quando gli scrivo un biglietto riesco sempre a commuoverlo con le mie parole, lui è più essenziale, ma non è un difetto».

A proposito, ma Amadeus, uomo dei record in Tv, difetti ne ha? «Non dategli una lampadina da avvitare o un qualsiasi lavoro manuale casalingo da fare: non è portato. E non mettetelo ai fornelli: il suo piatto forte è la pasta in bianco al dente (ride, ndr)». In cosa vi siete migliorati a vicenda? «Io sono solare, socievole, lui è più riservato, solitario: penso di averlo trascinato dalla mia parte, di avergli trasferito un po’ di leggerezza.

Lui mi ha resa più riflessiva e mi sta insegnando a guardare avanti, a pensare al futuro: fosse per me starei ancorata al presente, godendomi il giorno per giorno, cogliendo l’attimo». Vi siete sposati nel 2009 in comune, nel 2019 in chiesa. Per voi vale il detto “non c’è due senza tre”? «Sceglierei altre mille volte sempre lui, la sua intelligenza, il suo essere gentleman, la generosità e la capacità di amare in modo incondizionato la sua famiglia.

E altrettante volte lo risposerei. Ma organizzare una terza cerimonia non è nei nostri programmi. Ce ne sono state due meravigliose, va benissimo così». Mai pensato di lavorare insieme? «Accadrà presto. Dopo Sanremo, dal 12 febbraio, per cinque sabati sera su Raiuno, saremo insieme ad Affari tuoi – Formato famiglia. Ama conduce, io sono un po’ la sua spalla. Ma adesso non vedo l’ora di godermi il Festival, applaudire mio marito e onorare al meglio il mio impegno da inviata.

Sono una secchiona, mi preparo, voglio fare bene: sono esigente e critica con me stessa». Tuo marito ti rassicura? «Al massimo mi guarda una volta soltanto e mi dice: “Sei stata brava”. L’ho detto, è essenziale, ma poi mi basta guardarlo negli occhi per percepire il suo orgoglio, il suo amore, e una semplice frase assume il più grande valore. Mi viene in mente la strofa di una canzone degli Stadio che rappresenta bene ciò che ci unisce. Dice così: “Dimmi che sarà per sempre . E non c’è niente di più grande. Anzi no, non dirmi niente. Ma dimostralo ogni istante, sempre. Il segreto è tutto qui”»