Il Cantante Mascherato: Milly Carlucci ecco tutte le maschere, le novità e i duetti Vip

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Una pantera. «Se dovessi scegliere di partecipare al mio show e, quindi, di indossare la maschera di un animale che racconta qualcosa di me, sarebbe quella. Perché tutte noi in qualche frangente siamo state un po’ pantere e abbiamo dovuto tirar fuori gli artigli per affermarci.

Ogni stagione della vita può essere riassunta e rappresentata da una maschera». Milly Carlucci torna dall’11 febbraio con Il cantante mascherato, su Raiuno. Dodici concorrenti famosi celati da sontuosi travestimenti si esibiscono con performance canore davanti a una giuria che deve scoprirne l’identità indagando tra dettagli, indizi, suggestioni.

Se le età, le stagioni corrispondono a una maschera, quali altre sarebbero state le tue? «La chioccia, se penso alla mia famiglia, al senso di protezione che ho sempre avuto nei confronti degli affetti e, soprattutto, dei miei figli Angelica e Patrick. E se invece torno indietro nel tempo e penso alla giovinezza, allora ti dico che la maschera sarebbe quella della sirena.

Quando si è ragazze è divertente giocare con la seduzione, esaltando la propria femminilità attraverso gli abiti, i look». Giocare, hai detto. «Giocare, sì. La maschera quello per me rappresenta: un gioco. È come se in quel momento ti sentissi come un attore che in libertà interpreta un ruolo. Non è certo un camuffare, confondere e nascondere la propria reale personalità con le sembianze di qualcosa d’altro».

Nella tua vita ti sei mai celata dietro una maschera, per proteggerti magari? «Sono sempre stata me stessa. Penso che indossare una maschera sia altamente faticoso. Rischia di diventare tutto una rappresentazione teatrale quotidiana e alla fine non funziona. Per me è più semplice essere come sono, forte dei miei principi, dei valori, del mio impegno. Devi sentire che per te non esiste altra strada che mostrarti per quello che sei e che sai fare. Dal 1976, quando ho iniziato in Tv con L’altra domenica di Renzo Arbore, a oggi c’è stata una tale e tanta continuità di vita comune con il pubblico che ormai mi conosce bene.

Se ci penso, però, ci sono alcuni momenti nei quali mi sono protetta dietro una maschera, quella dell’esperienza». Quali momenti? «Quelli difficili, profondamente difficili. Penso al 2015, quando facevo Notti sul ghiaccio, e sono andata in onda appena dopo la morte di mia mamma. E lo stesso è accaduto nel 2018 quando è scomparso papà. In quei momenti di dolore devastante, di smarrimento, ti accorgi che la vita si intreccia con la professione.

Che ci devi essere anche se ti senti precipitare tutto addosso e vorresti scappare via. Allora sì che la maschera diventa un’ancora alla quale aggrapparsi per superare gli attimi duri. Per il resto, posso mettere entrambe le mani sul fuoco, sono sempre stata fedele a me stessa». Torniamo al tuo show: novità? «Partiamo dalle maschere, che quest’anno saranno dodici e non più nove. La prima puntata prevede i duetti, ossia personaggi famosi presentano i concorrenti al pubblico e cantano con loro.

La maschere quest’anno parlano, seppur con la voce camuffata, con la giuria. Possono rispondere in libertà alle domande». In giuria ci sono Flavio Insinna, Caterina Balivo, Francesco Facchinetti e la new entry Arisa. «Arisa, oltre a essere espertissima, perché vive di pane e musica, è un’ottima detective. Lei sembra distratta e svagata, ma è una che osserva tutto e poi ti dà un giudizio, ti muove osservazioni acuminate come la punta di un ferro da calza che entra in profondità.

Caterina mi piace tanto: arriva in studio con il suo quadernetto magico dove si appunta tutto, si documenta, per cercare di stanare chi sta dentro la maschera. Flavio riguarda le puntate di notte per cercare di capire di più. Francesco è geniale, dice cose talmente astratte, strane, che a volte ci azzecca. Ha idee collaterali rispetto al percorso di ragionamento classico che cambiano la prospettiva e aprono nuovi scenari.

Sono fortissimi e sposano bene la magia e la voglia di spensieratezza del programma ». Milly, per noi hai posato con un stravagante gallina Bluebell dalle gambe bellissime: ci si nasconde una donna? «Non è detto che solo le donne abbiano belle gambe! Chi ha scelto questo animale mi ha confessato che forse un tempo avrebbe preferito il lupo, ma ora ci stupirà dentro questo costume meraviglioso. Alcuni concorrenti non vedevano l’ora di partecipare. Con altri, forse più timidi, ho impiegato un po’ a convincerli a mettersi in gioco, a fare un salto verso la leggerezza ». Leggerezza è un parolone con addosso costumi così lavorati, imponenti: pensa alla medusa, alla lumaca… «Li abbiamo alleggeriti tutti: pesano un quarto in meno rispetto ai costumi della prima edizione». Tu che stile vestirai? «Look in tema con la follia del programma. Leggerezza, colore e divertimento sono le parole chiave di ogni puntata».